Porto Valtravaglia: forza tabernacolo con il crocifisso e ruba ostie. Assolto

Il simbolo della morte di Gesù utilizzato come piede di porco. Il giudice: "Fatto di particolare tenuità", data anche la restituzione del bottino, la coppa che conteneva le particole

Ostie consacrate

Ostie consacrate

In attesa che si pronunci la giustizia divina, possiamo ben dire che almeno la giustizia terrena l'ha perdonato, nonostante il furto sacrilego commesso anche con metodi assai poco rispettosi per la religione. Un 28enne, già noto alle forze dell'ordine, è stato assolto dall'accusa di furto aggravato, dopo un raid nella chiesa di Muceno, frazione di Porto Valtravaglia, paese del Lago Maggiore noto per avere dato i natali a Dario Fo.

Secondo quanto ricostruito dal quotidiano locale La Prealpina il furto ha avuto una dinamica simile a un assalto alla cassaforte, condotto però con metodi improvvisati. Fatta irruzione nella chiesa, il ragazzo ha preso un un crocifisso usandolo come piede di porco per forzare il tabernacolo. Poi ha afferrato la pisside - la coppa in cui erano custodite trenta ostie consacrate - e un paio di altri arredi sacri. Le impronte digitali hanno incastrato l'autore del colpo: in casa sua i carabinieri avevano trovato la refurtiva (che è stata restituita alla chiesa per il restauro) ma non le ostie, delle quali il ragazzo probabilmente si era liberato.

I carabinieri lo hanno denunciato con l'accusa di furto aggravato ma il giudice di Varese, di fronte anche alla restituzione del maltolto, l'ha assolto "per particolare tenuità del fatto". Ai carabinieri che lo ascoltarono in caserma il giovane raccontò di aver agito insieme con un amico, che non fu mai identificato, con il quale in quella giornata (era il 23 settembre del 2020) aveva esagerato con il vino. È stato lo stesso pubblico ministero a chiedere l'assoluzione; richiesta condivisa dal suo difensore e anche dal giudice.