Morto nel lago Maggiore, il cuore di Ahmad batte ancora

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Aveva quindici anni Ahmad El Bourji e tutta la vita davanti per realizzare i suoi sogni. Una settimana fa la tragedia: un pomeriggio da trascorrere con gli amici sulla spiaggia di Arolo, un tuffo nelle acque del lago Maggiore, un malore improvviso, la corsa in ospedale, il ricovero in terapia intensiva, sabato il decesso. Una morte che ha gettato nel dolore più cupo i suoi genitori che, sconvolti da una tragedia così grande, hanno tuttavia pensato a chi soffre, a chi è in attesa di organi per continuare a vivere e hanno deciso di donare quelli del loro amato figlio: il cuore di Ahmad ha ridato speranza di vita a un coetaneo.

Ieri l’intero paese di Sangiano, dove la famiglia era arrivata anni fa dal Libano integrandosi completamente nella comunità, nel pomeriggio si è stretto ai genitori, alle sorelle e al fratello del quindicenne per ricordarlo, presenti i compagni di scuola, dell’Isis Stein di Gavirate, e i docenti.

A Villa Fantoni sono state recitate una preghiera musulmana e una cattolica, quindi ha preso la parola il sindaco Matteo Marchesi: "Oggi – ha sottolineato – sentiamo un grande vuoto, ma sono sicuro che Ahmad continuerà a vivere nella nostra comunità, nei nostri cuori".

Toccanti le parole del padre del ragazzo che ha ricordato i giorni trascorsi con la speranza che si salvasse e poi la decisione di donare gli organi del figlio: "il suo cuore è stato donato a un ragazzo della sua stessa età, ridando gioia e speranza alla sua famiglia".

Commossi i ricordi pieni di affetto di alcune insegnanti e dei compagni di classe. Al termine l’amministrazione comunale ha deciso di promuovere una raccolta fondi da destinare alla famiglia per sostenere le spese per il funerale, la salma sarà trasferita e sepolta nel paese d’origine, il Libano.

Rosella Formenti