Gita finisce in tragedia, milanese cade dalla barca e muore nel lago Maggiore

L'allarme è stato lanciato da alcuni passanti che hanno assistito alla scena dalla riva

Sommozzatori dei vigili del fuoco

Sommozzatori dei vigili del fuoco

Porto Valtravaglia (Varese), 5 luglio 2018 - La speranza si è spenta intorno alle 20.30, quando il corpo di Paolo Cattorini, 75 anni, originario di Castelveccana nel Varesotto ma residente a Milano, è stato ritrovato dai sommozzatori dei vigili del fuoco a 27 metri di profondità, a largo di Punta Molino. Si è chiuso così, in maniera drammatica, un lungo pomeriggio di ricerche. L’allarme è scattato poco prima delle 15, quando il pensionato, amante della nautica e del lago, si è ribaltato con il gommone ed è scomparso in acqua, nel braccio del lago Maggiore che si stende davanti al cantiere nautico di Porto Valtravaglia. L’uomo, a quanto pare stava raggiungendo la sua barca ormeggiata non lontano, quando il natante gonfiabile, per cause ancora da accertare, si è ribaltato. Alcuni operai che stavano lavorando nel cantiere che si affaccia dalla riva hanno assistito all’incidente e hanno visto l’anziano inabissarsi. Gli operai hanno cercato di salvarlo senza riuscirci. Hanno allertato immediatamente i soccorsi. Sul posto sono immediatamente intervenuti l’elisoccorso di Como oltre a un’ambulanza della Croce Rossa Italiana di Gavirate e i vigili del fuoco a bordo di un mezzo nautico in forza al distaccamento di Luino.

Al lavoro anche i sommozzatori di Milano e un secondo elicottero, sempre dei vigili del fuoco. All’intervento hanno partecipato anche la Guardia Costiera di stanza a Lesa e i carabinieri di Luino. L’incidente è avvenuto davanti a punta Molino. Il lago Maggiore in quella zona è “aperto”, non protetto da baie, ed è possibile che la corrente al momento dell’incidente fosse piuttosto forte e che puntasse verso il centro del lago dove lo specchio d’acqua raggiunge profondità considerevoli. Le ricerche sono continuate anche con il buio. A quelle profondità, infatti, l’oscurità è costante: che sia giorno o notte non cambia nulla per i soccorritori. Fino al drammatico esito. A quanto pare l’uomo conosceva bene sia le barche che il lago. A tradirlo non sarebbe quindi stata un’imprudenza o un’ingenuità dovuta all’inesperienza.