Saronno, altri due omicidi in corsia

Farmaci killer ai pazienti, nuove accuse all’ex primario Cazzaniga

Leonardo Cazzaniga

Leonardo Cazzaniga

Busto Arsizio (Varese), 4 febbraio 2018 - Altre due morti sospette. Due nuove accuse di omicidio per Leonardo Cazzaniga, anestesista ed ex vice primario del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno. In un cammino a ritroso, i consulenti della procura di Busto Arsizio hanno esaminato le ultime diciotto cartelle delle circa ottanta sequestrate in ospedale, comprese in un arco di tempo fra il 2008 e il 2010, nei primi anni di servizio e durante i turni di Cazzaniga. È risultato che otto pazienti erano stati sottoposti al trattamento farmacologico (in sovradosaggio secondo l’accusa di base) che il medico chiamava “protocollo Cazzaniga”. I consulenti hanno ritenuto che in due episodi il “protocollo” aveva anticipato il decesso dei ricoverati, persone anziane, sofferenti di varie patologie, residenti nella zona di Saronno. Di qui il nuovo avviso di conclusione delle indagini, firmato dal procuratore di Busto, Gian Luigi Fontana e dal pm Maria Cristina Ria, che grava ora Cazzaniga dell’accusa di altri due omicidi.

Sono così undici le morti al pronto soccorso che vengono addebitati al medico nell’inchiesta “Angeli e demoni”. L’ordinanza di custodia cautelare che nel novembre del 2016 ha portato al suo arresto e a quello della sua amante Laura Taroni, infermiera al pronto soccorso, attribuiva a Cazzaniga quattro omicidi in corsia e alla coppia, in concorso, quello del marito della donna, Massimo Guerra. Giuseppe Vergani muore, a 71 anni, il 18 febbraio del 2012. Il 30 aprile è la volta di Antonino Isgrò, 93 anni. L’anno dopo tocca a Luigia Lattuada, 77 anni, il 15 febbraio, e a Angelo Lauria, 69 anni, il 9 aprile. Nell’ottobre scorso la procura ha contestato all’aiuto primario altre cinque morti di malati al pronto soccorso e ad entrambi l’omicidio della madre della donna, Maria Rita Clerici, e del suocero Luciano Guerra. I cinque decessi ospedalieri sono avvenuti fra il 4 gennaio 2011 (giorno in cui muoiono Pierfrancesco Ferrazzi, malato oncologico di 54 anni, e Giacomo Borghi, un anziano di 88 anni) e il 18 aprile 2013, ultimo giorno di vita di Mario Volontè, 83 anni. Nell’agosto 2011 muore, a 88 anni, Antonietta Balzarotti. Il 17 marzo del 2013, a 91 anni, se ne va Virginia Moneta.

Leonardo Cazzaniga, detenuto nel carcere di Busto e assistito dagli avvocati bresciani Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora, ha difeso il suo operato. Nessuna volontà di eliminare i pazienti affidati alle sue cure iniettando per via endovenosa e in rapida successione morfina e farmaci anestetici come midazolam e propofol. Al contrario, la sua era una scelta terapeutica e anche umanitaria, ispirata a un senso di “pietas”, per evitare o alleviare le sofferenze che gli si presentavano davanti ali occhi. Non si deve guardare soltanto agli esiti letali, perché altre volte il “protocollo Cazzaniga” si è rivelato efficace. Domani e martedì parola all’accusa nell’udienza preliminare davanti al gup Sara Cipolla. Il pm Ria tratterà la posizione e farà le sue richieste per Laura Taroni e per due indagati di rilievo decisamente marginale: Giancarlo Favia, medico del pronto soccorso di Saronno e Daniele Sironi, internista al reparto di medicina.