Saronno (Varese), 20 gennaio 2021 - Capace di intendere e volere. Questo è il verdetto della perizia psichiatrica effettuata su Laura Taroni, ex infermiera dell'ospedale di Saronno che era stata condannata in appello a 30 anni di carcere. L'accusa era quella di aver ucciso prima il marito, nel 2013, e poi la madre, l'anno successivo, somministrando loro un cocktail di farmaci letali. Due omicidi che sarebbero maturati nell'ambito di una "relazione criminosa e sentimentale" con Leonardo Cazzaniga, ex primario del Pronto soccorso di Saronno condannato all'ergastolo nell'altro processo ovvero quello nel quale è accusato di aver reso più veloce la morte di ben dodici pazienti. A stabilire che Laura Taroni nel commettere quei due omicidi era "capace di intendere e volere" è stata una nuova perizia psichiatrica depositata oggi e che era stata disposta il 12 novembre dalla Corte d'Assise d'appello di Milano nel processo di secondo grado "bis" dopo l'annullamento con rinvio della condanna da parte della Cassazione.
CronacaMorti sospette in ospedale a Saronno, Laura Taroni era "capace di intendere e volere"