Morti in ospedale a Saronno, Cazzaniga va ai domiciliari dopo tre anni di carcere

Braccialetto elettronico per l'uomo, che andrà a casa dei genitori a Cusano Milanino

Leonardo Cazzaniga in aula tra gli avvocati

Leonardo Cazzaniga in aula tra gli avvocati

Busto Arsizio (Varese), 9 settembre 2019 - La Corte d'Assise del Tribunale di Busto Arsizio ( Varese) ha accolto la richiesta di custodia cautelare ai domiciliari per Leonardo Cazzaniga, ex viceprimario del pronto soccorso di Saronno ( Varese), presentata dal suo avvocato Ennio Buffoli la scorsa settimana. Il medico, a processo per dodici morti sospette in corsia e tre nella famiglia dell'ex amante (la madre, il marito e il suocero) infermiera Laura Taroni, dopo tre anni di carcere, andrà a casa dei genitori con il braccialetto elettronico. Già nell’immediatezza dell’arresto la madre e il padre avevano dato la disponibilità ad accoglierlo a Cusano Milanino. 

Sospeso dall'Ordine dei Medic, Leonardo Cazzaniga non può più esercitare e per questa ragione non avrebbe alcun modo di interagire con alcun paziente. Questa la tesi sostenuta dai suoi difensori per chiedere che dal carcere possa continuare la custodia cautelare in carcere, accolta dalla Corte D'Assise. L'avvocato Ennio Buffoli e il collega Andrea Pezzangora, hanno inoltre evidenziato come Cazzaniga si sia comportato sempre correttamente durante la sua detenzione. 

Laura Taroni, accusata in concorso con Cazzaniga degli omicidi “familiari”, è detenuta nella casa circondariale di Como. Lo scorso luglio la Corte d’Assise d’appello di Milano ha confermato la condanna a trent’anni di reclusione per le morti della madre e del marito e l’assoluzione piena per non avere commesso il fatto per quella del suocero. Il processo riprenderà il 21 ottobre, quando saranno in aula gli esperti che il collegio giudicante ha nominato per una perizia super partes per i decessi di undici pazienti ospedalieri.