Morterone, il partito gay punta al paese più piccolo

Nel comune con 29 abitanti si candida Grassi: "Non voglio che si estingua"

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MORTERONE (Lecco)

di Daniele De Salvo

Il popolo arcobaleno alla conquista di Morterone, che con in suoi 29 abitanti è il paese più piccolo d’Italia. Uno dei due aspiranti sindaco alla tornata del 3 e 4 ottobre è Andrea Grassi, imprenditore bergamasco di 32 anni originario di Taranto, alla guida del Partito Gay per i diritti Lgtb+. Ieri, a sorpresa, ha depositato simbolo e nominativi della sua lista nell’ufficio elettorale di Ballabio, perché a Morterone non c’è nemmeno il comune, che si trova a 12 chilometri di tornanti e tre quarti d’ora di strada dal minuscolo borgo alle pendici del Resegone. "La nostra identità è chiara ma non siamo incentrati solo sulla comunità Lgtb+ – spiega -. Siamo un partito solidale, ambientalista e liberale. Siamo inclusivi, vogliamo adoperarci affinché tutti, indipendentemente da sesso, religione, credo, orientamento, identità di genere, si sentano ascoltati e tutelati". Assicura che la sua candidatura non è una provocazione: "Mi candido a Morterone perché non voglio si estingua". Il rischio, per alcuni anzi l’auspicio, era infatti che nessuno si candidasse a governare Morterone in modo che il comune venisse commissariato e accorpato d’imperio con Lecco. Tra chi lo sperava c’è anche il sindaco uscente Antonella Invernizzi, che, oltre che da prima cittadina, deve fungere da agente della Polizia locale e impiegata, perché a Morterone può contare solo su uno stagista e un paio di funzionari in “condominio”. Proprio per scoraggiare eventuali pretendenti alla fascia tricolore ha lasciato intendere fino all’ultimo che si sarebbe riproposta, salvo invece abdicare. In realtà si è poi presentato pure un secondo candidato: Dario Pesenti, avvocato di 52 anni di Lecco, capolista di “Morterone Insieme”, ex difensore civico di Villa Locatelli. Ha tuttavia protocollato la sua candidatura fuori tempo massimo poiché ha sbagliato posto: invece che in municipio a Ballabio è salito fino a Morterone, salvo dover tornare indietro perché nel paese più piccolo d’Italia il comune appunto non c’è. Nonostante il ritardo di circa mezz’ora i componenti della Commissione elettorale hanno deciso di ammettere alla competizione anche il secondo candidato con tutti gli altri componenti della sua lista. Tra i due aspiranti sindaci, 16 aspiranti consiglieri e papabili assessori a Morterone ci sono quasi più candidati che abitanti.