Malnate, Carmela Fabozzi trovata morta in una pozza di sangue: il mistero del cellulare

Non si trova il telefonino della donna. I vicini: "La cercava uno sconosciuto"

I carabinieri sul luogo del delitto e Carmela Fabozzi

I carabinieri sul luogo del delitto e Carmela Fabozzi

Malnate (Varese) - C’è silenzio nel cortile in via Sanvito, nel centro storico di Malnate. Domenica mattina, un giorno di festa, le campane della parrocchiale di San Martino, poco distante irrompono con i loro rintocchi per annunciare la messae squarciano il silenzio. In questo cortile la domenica non può essere come tutte le altre di festa: nella serata di venerdì, nella casa di corte, è stata trovata priva di vita, in una pozza di sangue, Carmela Fabozzi, 73 anni, pensionata dopo aver lavorato in Svizzera. La macabra scoperta fatta dal figlio Angelo, al ritorno dal lavoro: la donna, riversa in soggiorno, aveva ferite alla testa, secondo gli inquirenti compatibili con colpi procurati da un oggetto contundente. L’ipotesi dell’omicidio è quella su cui lavorano i carabinieri, oggi l’autopsia disposta dal magistrato potrà fornire elementi utili a chiarire l’ora e le cause della morte della pensionata, che in un primo momento si era ritenuto potesse essere rimasta vittima di un incidente domestico.

Gli investigatori continuano nelle indagini, stanno ascoltando parenti e conoscenti per ricostruire le ultime ore di vita della pensionata, di cui al momento non si trova il cellulare, che potrebbe fornire elementi preziosi rivelando i contatti telefonici. Al vaglio anche la segnalazione della presenza di uno sconosciuto sui 60 anni, in cortile, che avrebbe chiesto dell’anziana.​ Al secondo piano, la porta dell’abitazione è sigillata, le persiane chiuse. Davanti i fili per stendere il bucato, le mollette colorate appese, sul balcone numerosi vasi con le piante grasse, segni di una normalità spezzata per sempre. Un piccolo mondo in cui all’improvviso nella vita di una pensionata, descritta come persona educata, riservata, perbene, è entrato l’orrore di una morte violenta.

I vicini non hanno voglia di parlare, dicono dal balcone "abitava qui da molti anni, mai uno screzio con lei, mai una parola di troppo", poi tornano in casa. Abitudinaria Carmela Fabozzi, ogni mattina usciva per la spesa, per qualche commissione da sbrigare, per una visita al cimitero. Lo racconta una donna che la incontrava: "Non ci conoscevamo bene, ci trovavamo per strada e ci salutavamo, Carmela era sempre in ordine, ben vestita. Non riesco a credere che possa essere stata uccisa, spero non sia così, forse è caduta e si è procurata quelle ferite". In un bar il titolare ricorda "era di poche parole,si fermava qui per il caffè con il fratello".

Non c’erano ombre nella vita di Carmela, segnata dal dolore per la perdita del marito e di un figlio, per questo nella cittadina è impossibile credere che possa essere stata uccisa. "Abbiamo messo a disposizione dei carabinieri i filmati della sorveglianza – dice il sindaco Irene Bellifemine – è una vicenda che angoscia tutti, la nostra speranza è che sia rimasta vittima di un incidente". Il sindaco, vicina ai parenti, ha assicurato l’assistenza di uno psicologo agli anziani sconvolti dalla tragedia.