Monteviasco isolato da un anno: "Adesso basta"

Interrogazione del consigliere 5stelle varesino Cenci alla Regione: va riattivata al più presto la funivia per i residenti

Sono i carabinieri a fornire il necessario agli abitanti, molti dei quali anziani

Sono i carabinieri a fornire il necessario agli abitanti, molti dei quali anziani

Curiglia (Varese), 28 novembre 2019 - Da più di un anno il borgo di Monteviasco è isolato dal resto del mondo. La piccola frazione montana situata nel cuore della Val Veddasca è ancora irraggiungibile dalla funivia, la cui stazione a valle si trova nel piazzale della località Ponte di Piero, dove termina la strada carrabile. Lo stop all’attività è stato deciso dodici mesi fa, dopo il tragico incidente che è costato la vita al manutentore Silvano Dellea. Era il 12 novembre del 2018 quando l’uomo, 60 anni, rimase schiacciato mentre era al lavoro sull’impianto. Immediata l’interruzione del servizio di trasporto pubblico, che ora, a un anno di distanza, risulta ancora inattivo.

Una situazione che il gruppo del Movimento 5 Stelle porterà all’attenzione del prossimo consiglio regionale convocato per martedì 3 dicembre. Attraverso un’interrogazione il consigliere varesino Roberto Cenci chiede alla Lombardia di interrompere l’isolamento di Monteviasco. «È ovvio – sottolinea – che le tempistiche per la realizzazione di lavori pubblici debbano essere rispettate, ma il problema è noto da tempo e l’isolamento della frazione deve finire». Della questione lo stesso Cenci si era già occupato a dicembre dello scorso anno, chiedendo lo stanziamento di risorse per la riapertura della funivia. Nello scorso aprile una delibera regionale ha dato seguito alla richiesta, con lo stanziamento di un contributo di 12mila euro per il ripristino dell’impianto e di circa 137mila euro per le fasi di pre-esercizio ed esercizio del servizio. Quindi a maggio è stato individuato il nuovo gestore della funivia, una cooperativa. «Ma sembrerebbe che il Comune abbia deciso di revocare l’incarico alla cooperativa aggiudicataria – commenta Cenci – perché incapace di garantire quanto preteso dall’amministrazione comunale».

A oggi quindi l’impianto è ancora fermo, e per i pochi residenti del borgo, meno di una decina, non vi sono altri modi per raggiungere il fondovalle se non quello di percorrere una ripida mulattiera formata da 1.500 scalini. Molti tra l’altro sono anziani e hanno difficoltà a muoversi. In loro aiuto per tutti questi mesi si è registrata la fondamentale opera di assistenza da parte dei carabinieri della stazione di Dumenza. L’unico sostegno continuativo alla frazione e ai suoi abitanti è costituito infatti dai militari, che salgono a piedi al borgo più volte a settimana, con la pioggia, col sole o con la neve, portando generi di prima necessità. L’isolamento inoltre sta mettendo a dura prova le attività di ristorazione presenti nell’abitato. E l’inverno incombe. «Chiediamo alla giunta – conclude Cenci – quali tempestive azioni Regione Lombardia intenda intraprendere per garantire, in tempi brevissimi, l’accessibilità al borgo di Monteviasco».