Mondiali di ciclismo, Varese cerca l’allungo giusto

Stop alla rassegna in Svizzera l’Uci è a caccia di un piano B SC Binda e Palazzo Estense pronti a entrare in corsa

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Varese insegue il sogno mondiale. La città giardino punta a ospitare l’edizione 2020 della rassegna iridata di ciclismo, che si sarebbe dovuta tenere dal 20 al 27 settembre in Svizzera. La decisione del consiglio federale elvetico, che ha vietato fino a ottobre gli eventi che riuniscono più di mille persone, ha sconvolto i piani degli organizzatori, che hanno dovuto rinunciare all’appuntamento.

L’Unione ciclistica internazionale sta pensando quindi a un piano B. La volontà è quella di restare in Europa, con un Mondiale che potrebbe limitarsi a due sole prove: quelle in linea per le categorie Élite uomini e donne. In questo scenario Varese punta a dire la sua, forte della disponibilità giunta da parte della SC Binda, a cui si affianca anche l’amministrazione comunale. "Siamo già in contatto – afferma il sindaco Davide Galimberti – con la Binda e il suo presidente Renzo Oldani. È ovviamente difficile, dato il poco tempo per organizzarsi, e dopo l’emergenza coronavirus serve una attenta riflessione. Se ci fosse la possibilità, però, perché non provarci?". Il mondiale a Varese non sarebbe una novità. La città ha ospitato la rassegna in due occasioni, nel 1951 e nel 2008, quando la vittoria fu azzurra con Alessandro Ballan. "Varese – aggiunge l’assessore Dino De Simone – ha da poco dato prova di grande attenzione e giuste garanzie con il Grande Trittico Lombardo".

L.C.