Dopo il missile nel Pavese spuntano altre armi, l’Fbi indaga sull’arsenale nazista

Perquisita un'altra abitazione del gallaratese Fabio Del Bergiolo

La cassetta con gli ordigni

La cassetta con gli ordigni

Gallarate (Varese), 21 luglio 2019 - Armi da fuoco, proiettili e materiale di ispirazione fascista e nazista, tra cui un ritratto incorniciato del Duce, film di genere e documentari su estremismi e regimi dittatoriali, una balestra e un machete, sono stati trovati in un’abitazione di Massa Carrara, un appartamento nella disponibilità di Fabio Del Bergiolo, ex funzionario doganale di Gallarate, arrestato nei giorni scorsi per il ritrovamento di un missile aria-aria recuperato in un hangar nel Pavese. Altri “ferri” che sarebbero stati custoditi dall’uomo, ex candidato al Senato per Forza Nuova e noto per i suoi addentellati nell’ambiente dell’estrema destra, che per giustificare il suo personale arsenale si era definito un mero “collezionista”.

La tesi - avvalorata dal suo avvocato - si fa sempre più difficile da sostenere, a fronte dei nuovi ritrovamenti. Che, per altro, hanno addirittura sollevato l’interesse dell’Fbi, il Federal bureau of investigation, a dimostrazione che l’affaire sta sempre più assumendo le dimensioni di un intrigo internazionale. Le nuove perquisizioni con conseguente sequestro dell’operazione ‘Matrà’, eseguite ieri dalla Digos di Torino e dagli stessi uffici di Milano, Novara e Massa Carrara, sotto la direzione della Dcpp -Ucigos. Nell’abitazione sottoposta a perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto un vero e proprio mini arsenale, composto da un fucile Sig Sauer modello 550, un machete, un arco Compound con 13 dardi, una pistola, un treppiede per mitra, una balestra, una cassetta con 11 ordigni inerti tra bombe a mano e mortai, munizioni di vario calibro. Non solo, tra scaffali e ripiani la Digos ha anche sequestrato vario materiale che racconta storia e ideologia del nazifascismo, tra cui una trentina di dvd della collana «Hitler e il terzo Reich», tredici videocassette contenenti un documentario dal titolo: «Urss - dalla caduta degli Zar al crollo di un mito» e un’altra su «Il trionfo della volontà». Altre perquisizioni, nell’inchiesta sui presunti militanti di estrema destra svolta dalla Digos torinese in collaborazione con gli omologhi uffici di polizia di Milano, Novara, Varese e Massa con il coordinamento dell’Ucigos, sono state svolte in abitazioni e depositi di materiale militare a Peschiera Borromeo, Sesto Calende e Castelletto Ticino.

Alla “personale” collezione di Del Bergiolo, che più che da parete si presta alla cassaforte, si è interessata persino l’Fbi che, d’intesa con la Polizia italiana, è decisa a risalire ai passaggi subiti dalle armi di fabbricazione statunitense sequestrate dalla Digos. Tra le domande a cui rispondere anche se effettivamente Bergiolo, figlio di una guardia carceraria e di una casalinga, Fabio Del Bergiolo, 50 enne ex doganiere all’aeroporto di Malpensa sospeso per truffa, avesse come obiettivo la vendita del missile aria-aria francese, un Matra 350 che costituiva il carico dei caccia Mirage classe 1980, per poco meno di mezzo milione di euro, oppure no. Lui, un passato come candidato al Senato vicino a Forza Nuova e sedicente appassionato ed esperto di armi, dovrà giustificare il possesso di un vero e proprio arsenale, tra cui fucili da guerra, da caccia, pistole e baionette, per un totale di 40 esemplari, oltre a caricatori e parti di armi e 831 munizioni.