Tragedia di Mesenzana, la mamma: "Era ossessivo ma non temevo per i bambini"

Sentita dai carabinieri la madre di Giada e Alessio. I ragazzini forse narcotizzati per evitare che potessero sottrarsi al loro tragico destino

La villetta dove Andrea Rossin ha ucciso i figli

La villetta dove Andrea Rossin ha ucciso i figli

"Me ne sono andata perché non ne potevo più, ero arrivata al limite e avevo paura di lui e dei suoi comportamenti: Andrea temeva che dopo la separazione non gli facessero più vedere i figli, ma era un pensiero assolutamente fuori dalla realtà". Luana Vivirito, 35 anni, ha ripercorso davanti ai carabinieri le ultime angosciose fasi di un rapporto arrivato al capolinea.

"Se avessi sospettato un pericolo per loro non li avrei mai fatti andare da lui, li avrei protetti", ha continuato a ripetere. Il compagno, Andrea Rossin, ha ucciso nel sonno Giada e Alessio, di 13 e 7 anni, nella sua casa a Mesenzana, nell'Alto Varesotto. Li ha colpiti al cuore all'alba di giovedì con un coltello da cucina. Poi si è tolto la vita. A scoprire i cadaveri è stata la madre, Luana, che è stata ricoverata all'ospedale di Cittiglio, sotto choc.

I carabinieri di Varese e Luino l'hanno ascoltata per ricostruire i contorni della tragedia. Emerge lo scenario di una convivenza difficile, segnata dai problemi psichici dell'uomo e da una gelosia ingiustificata. Alle spalle, però, nessuna denuncia o richieste di aiuto ad amici e familiari. "Era diventato ossessivo e paranoico", ha spiegato Luana agli investigatori. Intanto la Procura di Varese ha disposto l'autopsia, che verrà eseguita martedì prossimo. Restano da chiarire alcuni aspetti, come l'ipotesi che l'uomo possa aver narcotizzato i figli per impedire una loro reazione.