Tragedia di Mesenzana, Rossin uno stalker disturbato: "Luana non era tranquilla"

Il papà assassino, con problemi psichici, non aveva un lavoro fisso. Perseguitava la ex compagna inseguendola al supermercato e in paese

Andrea Rossin

Andrea Rossin

Mesenzana (Varese) - Uccisi nel sonno con il coltello da barbecue, lo stesso utilizzato per farla finita. Una scena terribile quella che si è trovata davanti la madre dei piccoli la mattina di giovedì, quando è passata per prendere i figli e portarli a scuola: l’ex marito li ha finiti nel sonno con diversi fendenti al cuore.

La sera prima nulla faceva presagire quanto accaduto. Andrea Rossin, Giada e Alessio erano tranquilli a casa, una cena veloce preparata dal papà che prima si era messo ad aggiustare l’auto, la tv e a letto. Una sera come tante. Poi il padre che si sveglia all’alba, si fa un caffè e decide di uccidere i figli con diversi fendenti al torace, quindi il suicidio in un’altra stanza.

Una personalità disturbata quella di Rossin, che da tempo stalkerizzava la moglie. L’ex compagna lo trovava spesso davanti al Bennett, dove lei faceva la commessa. La inseguiva in paese, forse persino dalla madre che abita a Brissago. Lei non lo ha mai denunciato, ma da un mese aveva deciso di lasciarlo e da due settimane le strade dei due coniugi si erano separate, pur senza gli avvocati di mezzo. Così la gestione dei bambini era affidata al buon senso dei due genitori, che si scambiavano le giornate di affido, apparentemente senza problemi di sorta.

Ma qualcosa si era definitivamente rotto e Maria, la nonna dei due nipotini, lo ha poi detto ai carabinieri: "Luana non si fidava, non si sentiva tranquilla a lasciare da soli Giada e Alessio col padre", che nelle ultime settimane pare continuasse a tormentare la ex compagna, non accettando la separazione.

A peggiorare le cose, la mancanza di un lavoro fisso: Andrea faceva le letture dei contatori dell’acqua, ma non aveva uno stipendio sempre garantito e soprattutto sostanzioso che gli potesse permettere di passare eventuali alimenti dopo la separazione. Nel suo passato qualche piccolo precedente per droga, ma con la nascita di Giada, che fra pochi giorni avrebbe compiuto 14 anni, aveva messo la testa a posto.

La sua passione era il body building. Andrea ci teneva a sentirsi in forma e molte delle foto postate sui social erano a petto nudo, per far vedere bene i pettorali, il suo punto di forza, diceva agli amici. Nessuno si aspettava una fine del genere. In paese sapevano che aveva problemi con la moglie e che questo gli aveva scatenato ansie e paure, rendendo più fragile la sua psiche già probabilmente compromessa.

Un soggetto psichiatrico Andrea Rossin, che forse non avrebbe dovuto tenere con sé da solo in casa i due figli piccoli. Dentro la casa, fra sangue sparso ovunque, non è stato trovato alcun biglietto che spiegasse il gesto estremo dell’uomo. Ma un biglietto c’era comunque, ed era stato scritto dal piccolo Alessio, proprio per la festa del papà, soltanto qualche giorno fa.