Cresciuto a crespelle e San Siro: a Fagnano Olona i nonni raccontano Matteo Gabbia

Dopo il debutto in serie A con il Milan, il difensore ha dedicato la prestazione ai “suoi” Adriana e Gilberto. "Quante volte lo abbiamo portato a vedere i rossoneri allo stadio. Adesso deve tenere i piedi per terra"

Matteo Gabbia ha ricevuto ottimi voti per il suo esordio in campionato con il Milan

Matteo Gabbia ha ricevuto ottimi voti per il suo esordio in campionato con il Milan

Fagnano Olona (Varese), 20 febbraio 2020 - L’esordio in serie A con la maglia della squadra del cuore è il sogno di ogni bambino che comincia a giocare a calcio sul campo dell’oratorio e che Matteo Gabbia è riuscito a coronare con il suo Milan nella serata di lunedì allo stadio Giuseppe Meazza nella partita contro il Torino. Quando mister Stefano Pioli lo ha fatto subentrare dalla panchina per sostituire Simon Kjaer, dato che poco prima l’altro difensore Mateo Musacchio per un dolore aveva dovuto rinunciare al cambio, chissà quanti ricordi saranno passati per la testa di Matteo nel tumulto di San Siro prima di schierarsi sul campo, visto tante volte dagli spalti assieme a nonno Gilberto che lo accompagnava alla Scala del calcio a tifare i rossoneri.

Nonno Gilberto lunedì sera era naturalmente alla partita e anche a lui saranno tornate in mente le strade compiute assieme al nipote per andare a sostenere gli allenamenti fino a completare tutta la trafila giovanile nel Milan. Nel club rossonero dopo l’esperienza alla Lucchese in C Matteo Gabbia ha fatto ritorno per giocarsi le sue carte sotto gli occhi di Paolo Maldini che sui giovani cresciuti nel vivaio crede particolarmente con la speranza che qualcuno ripercorra in squadra e magari anche in azzurro la sua eccezionale carriera. "Siamo tutti orgogliosi per questo debutto -commenta nonno Gilberto - Ero allo stadio con l’altro mio nipote Jacopo che è molto affiatato con Matteo". E la promessa rossonera, che è anche nel giro delle nazionali giovanili con cui l’anno scorso ha giocato allo stadio Carlo Speroni di Busto Arsizio nell’amichevole dell’under 20 contro la Repubblica Ceca, è affezionato alla sua famiglia, tanto che ha voluto dedicare l’esordio in campionato in particolare ai nonni. "Quando ci viene a trovare - racconta nonna Adriana - ci racconta della sua esperienza da calciatore professionista che sta vivendo comunque sempre con serenità ed umiltà, perché è sempre stato un ragazzo molto tranquillo. Ama conversare con noi mentre gli preparo le crespelle di cui è sempre stato ghiotto fin da bambino".

I campioni sanno gustare le cose semplici e genuine fatte con passione da chi è vicino loro fuori dal campo: "Lo abbiamo sempre sostenuto - continua la nonna - in questa sua passione per il calcio che è proprio innata fin da piccolo e direi esagerata ma sana". "Speriamo che vada avanti così - chiosa infine nonno Gilberto - Matteo è un ragazzo intelligente, sa che deve lavorare duro e allenarsi molto per quei livelli agonistici, mantenendo i piedi per terra. L’esordio è stato meritato, l’approccio alla partita è stato pure buono ma adesso bisogna proseguire e fare bene con la giusta mentalità e con lo spirito di sacrificio che lo ha sempre contraddistinto da quando fa sport".