Marnate, alla Hammond vertice sul futuro dei lavoratori

Incontro azienda-sindacati sui 40 dipendenti

Preoccupazione tra i dipendenti tornati in fabbrica il 7 gennaio: ora si spera nel vertice tra le parti di domani

Preoccupazione tra i dipendenti tornati in fabbrica il 7 gennaio: ora si spera nel vertice tra le parti di domani

Marnate, 13 gennaio 2019 - Hammond Power Solutions: domani, lunedì 14 gennaio, alle 15 l’incontro tra i rappresentanti sindacali e i vertici dell’azienda che ha sede a Marnate e che fa parte dell’omonimo gruppo multinazionale canadese, leader nella produzione di trasformatori. Un momento atteso che servirà per capire quale sarà il futuro dell’attività e dei 40 dipendenti ai quali pochi giorni prima di Natale è stato consegnato prima l’omaggio natalizio e poche ore dopo l’annuncio dei licenziamenti. Un fulmine a ciel sereno perché non c’erano avvisaglie di crisi per l’azienda, tanto che in un incontro con i sindacati nel mese di settembre dello scorso anno erano stati annunciati investimenti e nuove assunzioni. Invece prima di Natale, “allegati” al panettone, sono arrivati i licenziamenti. Dopo la pausa natalizia, i 40 dipendenti dal 7 gennaio sono tornati in fabbrica, al loro posto, la speranza è che nelle prossime settimane si possa trovare una soluzione salvando l’occupazione.

Domani il momento della verità, l’incontro sollecitato dai sindacati per studiare la praticabilità di una marcia indietro da parte dei vertici. «Si tratta di un primo passo – dicono Rino Pezone (Fiom Cgil) e Ilaria Campagner (Fim Cisl), che stanno seguendo la vicenda – al tavolo con l’azienda potremo avere chiarimenti, dopo il silenzio di settimane, il nostro impegno è di salvaguardare i posti di lavoro». Anche il segretario provinciale della Cisl dei Laghi Paolo Carini si è mosso, invitando il ministro del Lavoro Luigi Di Maio a intervenire per cercare una soluzione. Intanto anche la politica si sta muovendo, si sono mobilitati il senatore Gianluigi Paragone e l’onorevole Nicolò Invidia (Movimento5Stelle), il senatore Alessandro Alfieri (Pd), mentre il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti ha presentato un’interrogazione con la richiesta affinché la Regione si attivi per evitare la chiusura della fabbrica marnatese.

«Chiediamo alla Regione - si legge nella nota presentata dall’ex segretario provinciale dei democratici - di attivarsi da subito per richiamare l’azienda alla propria responsabilità sociale d’impresa e evitare che, per l’ennesima volta, una multinazionale chiuda la propria sede italiana dopo aver approfittato per anni del knowhow e delle risorse umane ed economiche del territorio varesotto». Sarà discussa martedì 15 gennaio in consiglio regionale. L’azienda è una presenza storica a Marnate, un’attività sul territorio da decenni prima come Elettromeccanica Marnatese poi diventata Marnate Trasformatori e quindi acquisita dal gruppo canadese Hammond Power Solutions che ha sedi negli Usa, in Messico e in India. Domani l’atteso incontro tra le parti, confronto da cui si potrà capire quale siano le intenzioni della proprietà nei confronti della sede marnatese.