Marnate, prima assume e poi licenzia: tutto in 24 ore

Una doccia gelata per i dipendenti della Hammond Power Solutions, storica azienda del territorio acquisita da una multinazionale canadese

Striscioni fuori dalla Hammond Power Solutions

Striscioni fuori dalla Hammond Power Solutions

Varese, 27 dicembre 2018 - Festività cariche di amarezza e preoccupazione per 40 dipendenti della Hammond Power Solutions, storica azienda del territorio (Elettromeccanica Marnatese, poi Marnate Trasformatori) acquisita da una multinazionale canadese: insieme al cesto di Natale, hanno ricevuto la comunicazione che per la sede di Marnate era stata aperta la procedura di cessazione dell’attività.

Una vicenda dai contorni surreali, come racconta Diego Razzini: «In questi anni ci siamo barcamenati tra alti e bassi, l’anno prossimo, secondo il Canada, doveva essere l’anno della “svolta”... infatti martedì 18 alle 2 del pomeriggio una nostra collega ci dava il cesto natalizio con la lettera di auguri del “Grande Capo”, il quale due ore dopo arrivava a sorpresa per licenziare tutti quanti». Continua il dipendente: «40 padri e madri di famiglia lasciati a casa in cinque minuti di discorso».

Decisione inaspettata, spiega Rino Pezone della segreteria provinciale Fiom Cgil Varese: «Non c’erano avvisaglie, anzi nel mese di settembre erano stati annunciati per il 2019 investimenti e assunzioni». Un lavoratore era stato assunto addirittura il 17 dicembre, il giorno prima dell’amaro regalo di Natale. «La scorsa settimana, mercoledì 19 – continua Pezone – era in calendario un incontro sulla richiesta di cassa integrazione in via precauzionale presentata dall’azienda per far fronte a eventuali flessioni di mercato e il passaggio al contratto di Federmeccanica. Il giorno prima, invece, ai dipendenti è arrivata quella comunicazione dall’amministratore delegato».

Una doccia fredda per i 40 addetti. Una decisione presa dal gruppo canadese perché i costi fiscali relativi al 2019 sarebbero stati più alti dei ricavi. Al momento i 40 dipendenti, fa rilevare ancora Pezone, «sono in ferie pagate fino al 7 gennaio». Nel frattempo ci sono 45 giorni per trovare un accordo: «Dopo il 7 gennaio riprenderemo i contatti con i legali rappresentanti dell’azienda, obiettivo mantenerla in attività».

Sconcerto esprime il sindaco Marco Scazzosi: «La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, l’azienda è una presenza storica, non c’erano elementi che potessero far pensare a una situazione di crisi. Come amministrazione comunale esprimiamo la nostra vicinanza ai lavoratori e da subito prenderemo contatti con i sindacati. C’è sconcerto e amarezza anche per il modo in cui è stata data la comunicazione».