Analisi in laboratorio e testimonianze: così siamo arrivati al presunto killer di Marilena

I carabinieri hanno ricostruito la rete di rapporti della donna. La svolta grazie al Ris

I carabinieri che hanno condotto le indagini in conferenza stampa con il procuratore Gianluigi Fontana

I carabinieri che hanno condotto le indagini in conferenza stampa con il procuratore Gianluigi Fontana

Castellanza (Varese), 12 settembre 2017 - Decine di persone ascoltate, tabulati telefonici al setaccio e raffinate analisi genetiche. E, alla fine, il lavoro dei carabinieri della compagnia di Busto Arsizio e del Nucleo investigativo di Varese ha dato i suoi frutti, con la svolta nelle indagini sulla scomparsa della promoter di Castellanza Marilena Re e il fermo di Vito Clericò, amico di famiglia accusato di omicidio e occultamento di cadavere.

Una svolta arrivata anche grazie al lavoro nei laboratori del Ris di Parma, che hanno accertato la compatibilità delle tracce di sangue sui jeans dell’indagato con il profilo genetico di Marilena. Oltre al Ris, hanno collaborato alle indagini unità cinofile di Firenze e Bologna specializzate nella ricerca di cadaveri e di tracce ematiche. Sotto la lente anche la situazione economica della coppia. Una famiglia con diverse proprietà, tra cui un terreno in Sardegna, ma anche con il “peso” di un debito con Equitalia da saldare. È emersa la somma di 90mila euro affidata nel 2014 a Clericò, che quest’ultimo ha speso e non poteva più restituire. Se il movente sembrerebbe essere economico, restano ancora diversi punti da chiarire sulla dinamica, tra cui l’arma del delitto e il luogo dove è stato nascosto il corpo.

Nelle prossime ore Clericò comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia, e potrà fornire la sua versione dei fatti. «Voglio ringraziare i carabinieri per il lavoro svolto, incessantemente, giorno e notte», ha spiegato il pm di Busto Arsizio Rosaria Stagnaro. «Abbiamo lavorato con grande sinergia, riuscendo a trovare risposte in tempi celeri su un caso che ha scosso i cittadini», ha aggiunto il colonnello Claudio Cappello, comandante provinciale dei carabinieri di Varese. Le indagini, secondo quanto ha riferito il procuratore Gianluigi Fontana, sono partite immediatamente dopo la scomparsa di Re. Marilena, meticolosa, grande lavoratrice nei supermercati della zona, non avrebbe mai abbandonato il marito, i due figli e i nipoti di sua spontanea volontà. Non se se sarebbe andata senza lasciare un messaggio. Nessuno l’ha vista dopo la scomparsa, nessuna segnalazione utile dopo la diffusione della fotografia. Per questo l’ipotesi di un allontanamento volontario presto è sfumata, e le indagini hanno seguito una direzione ben precisa. Arrivando al fermo dell’amico di famiglia che, secondo le accuse, avrebbe tradito la fiducia di Marilena, uccidendola per denaro.