Marchirolo, moglie accoltellata: "Gelosia in famiglia, niente futili motivi"

L'uomo ha parlato davanti al gip

L’uomo è stato arrestato dai carabinieri

L’uomo è stato arrestato dai carabinieri

Marchirolo (Varese), 20 febbraio 2019 - «Mi ha tradito con mio cugino. E l’amante mi ha anche minacciato». Ha parlato ieri il quarantenne assistito dall’avvocato Corrado Viazzo, che nella notte tra venerdì e sabato scorso, ha accoltellato la moglie. Ascoltato dal gip Alessandro Chionna in sede di udienza di convalida, l’uomo ha deciso di fornire la sua versione dei fatti. Ha spiegato le ragioni di un gesto che lui stesso ha definito folle: una testimonianza drammatica che ha visto il quarantenne, accusato di tentato omicidio, pentirsi dell’accaduto ma anche fornire il movente.

Lui, incensurato,  gran lavoratore, che dalla Calabria natia s’era trasferito per guadagnare nell’Alto Varesotto. Dove c’era lavoro, dove avrebbe potuto garantire il meglio alla moglie adorata, 35 anni, accoltellata a un fianco con ferite guaribili in 25 giorni di prognosi. Ha pianto a più riprese, raccontando i risvolti di una vita familiare sino a pochi mesi fa felice. Che la moglie gli fosse infedele l’uomo aveva iniziato a sospettarlo a dicembre. «A Natale scendo in Calabria da sola», gli aveva comunicato la consorte. Lui, frontaliere, s’era infortunato: avrebbe potuto continuare così la fisioterapia. Il programma, poi, è cambiato Alla fine a casa erano tornati tutti. Lui, lei e i figli. Ed è stata la piccola di casa a spiegare al babbo, durante la vacanza: «Mamma se ne è andata con il cugino ed è tornata dopo mezz’ora». E ancora, qualcuno ha riferito al quarantenne di aver visto la moglie che si baciava con il cugino. La madre stessa lo aveva messo in guardia di un rapporto ormai sotto gli occhi di tutti. Poi erano iniziate le chiamate anonime che avvisavano il quarantenne della relazione extraconiugale.

Lui aveva affrontato la consorte. E dopo quel confronto, la sera in cui il quarantenne ha perso la testa rischiando di ammazzare la moglie, era stato lo stesso amante a «chiamarlo e minacciarlo – dice Viazzo – Minacciarlo in modo pesante». E lì il marito tradito, di un tradimento percepito come «inaccettabile perché avvenuto con un familiare», ha perso la testa. La lite, poi le coltellate. La donna si è salvata soltanto perché il figlio maggiore, di 14 anni, ha disarmato il padre. Il gip ha convalidato l’arresto: il quarantenne resta in carcere per ora. Dal capo di imputazione, però, l’avvocato Viazzo è riuscito a far cancellare l’aggravante dei futili motivi. La situazione familiare in seno alla quale il tentato omicidio è maturato non è affatto futile per il gip.