Varese, lo psicologo: "La mancanza di certezze è il problema principale"

Paolo Soru e l’impatto della pandemia sulla nostra mente: in tempi di coronavirus aumentano i disturbi di tipo ansioso e depressivo

Paolo Soru

Paolo Soru

Varese, 13 gennaio 2021 - La pandemia ha profondamente cambiato la quotidianità di tutti: le limitazioni in vigore negli ultimi mesi hanno modificato il modo di vivere le relazioni con gli altri. Ma quanto pesa tutto questo dal punto di vista psicologico? Lo abbiamo chiesto a uno specialista come Paolo Soru, psicologo e psicoterapeuta varesino.

Dottore, qual è l’impatto che questa situazione sta avendo sulle persone? "C’è stato indubbiamente un aumento dei disturbi di tipo ansioso e depressivo rispetto al periodo pre-Covid. Non c’è solo la componente sanitaria direttamente collegata al virus, come la paura di andare in ospedale e ammalarsi. Subentra anche un aspetto economico, con molte persone preoccupate per il loro lavoro, che temono che l’azienda li possa licenziare". Le persone quanto soffrono il fatto di dover stare in casa e non poter uscire? "Proprio in questi giorni una persona mi ha detto che non ne può più di tutto questo, e in generale tutti quelli che vedo dicono di essere stremati dalla situazione. È stata instillata talmente tanta paura nelle persone, uno psicodramma del terrore". C’è confusione tra i varesini per questi continui cambi di regole, tra zone gialle, arancioni e rosse? "Assolutamente sì, questo ha infastidito molte persone che non ci capiscono più niente. Ho dei pazienti che gestiscono attività di ristorazione e subiscono ogni due giorni un cambiamento. Così si mette a dura prova anche la resilienza". Cosa preoccupa di più? "All’inizio dell’emergenza si cantava con la chitarra sui balconi, c’erano bandiere ed arcobaleni e si sperava che in estate finisse tutto. Ora invece c’è una grande incertezza e una mancanza di orizzonte. Non si ha una visione su come andrà a finire. Il futuro appare molto instabile e questo ovviamente genera confusione e uno stato di angoscia enorme". Quali sono le fasce d’età che stanno vivendo con più difficoltà questo periodo? "Gli anziani hanno la loro bella dose di ansia, ma anche i ragazzini hanno sentimenti di frustrazione e rabbia. Parlo con madri e padri che mi raccontano dei loro figli, che hanno il bisogno di stare insieme. Il distanziamento sociale e lo stare isolati è qualcosa di anti-umano. Gli esseri umani hanno bisogno di stare insieme, soprattutto i più giovani: il passaggio alla vita adulta è anche quello". Che consiglio vuole dare a chi sta vivendo questo momento con difficoltà? "È importante ascoltare gli altri, colloquiare, assistersi reciprocamente. Soprattutto cercare il proprio senso dello stare al mondo. O costruirselo".