Malpensa, urto tra due aerei: nessun ferito

La collisione nel piazzale è avvenuta nella fase di parcheggio di un airbus Delta che ha urtato l’ala di un velivolo EasyJet danneggiandolo

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di Rosella Formenti

Incidente in pista a Malpensa: due aerei si sono “toccati“ con le ali, ma fortunatamente sono stati rilevati solo danni a un velivolo. È accaduto alle 7,40 nel piazzale del Terminal 1, quando un airbus A330 Delta, appena atterrato da New York, ha urtato con l’estremità dell’ala la “winglet“ di un A320 EasyJet, pronto a partire per Tel Aviv.

Sull’incidente sono state avviate verifiche da Enac e degli altri enti addetti ai controlli. Sea, società che gestisce lo scalo, ha riferito che c’è stato "un problema nel processo di allocazione delle piazzole degli aeromobili" e che "sono in corso approfondimenti per accertare le cause".

Potrebbe trattarsi di un errore umano. "L’aereo che avrebbe dovuto operare il volo EJU2563 da Milano Malpensa a Tel Aviv – ha dichiarato EasyJet – è stato danneggiato mentre era parcheggiato nell’area di sosta dell’aeroporto di Malpensa, quando un altro aereo, non EasyJet, in rullaggio verso lo stand adiacente, è entrato in contatto con la parte terminale della sua ala. Tutti i passeggeri sono sbarcati normalmente ed è stato predisposto un aereo sostitutivo per consentire di proseguire il proprio viaggio verso Israele".

Il decollo per Tel Aviv è stato effettuato con circa tre ore di ritardo. Dopo l’incidente è intervenuto anche il sindacato Cub Trasporti Linate Malpensa, con una nota nella quale si fa rilevare la necessità di riaprire il Terminal 2, chiuso dal 15 giugno 2020. "Già ora la situazione lavorativa a Malpensa è al limite e paradossalmente peggiore dei mesi del “bridge“ – ha scritto Cub Trasporti –. La sicurezza lavorativa e dei passeggeri deve essere la prima motivazione per chi gestisce un aeroporto delle dimensioni di Malpensa. Con tutte le compagnie aeree, che finalmente stanno aumentando il numero dei voli, e in previsione dell’imminente estate, per la sicurezza lavorativa e dei passeggeri e per il distanziamento si deve provvedere da subito alla riapertura del Terminal 2".

Proprio sul Terminal 2 nei giorni scorsi è intervenuto Alessandro Fidato (Chief operating officer di Sea) spiegando che ci vorranno anni prima di poter riaprirlo ai passeggeri: bisogna insomma arrivare ai livelli di traffico del 2019, prima della pandemia.

Incidono i costi: riaprirlo richiederebbe 6 milioni, oggi secondo Sea sarebbero buttati. Per Cub Trasporti, che ricorda i finanziamenti ricevuti da Sea per far fronte allo stato di crisi conseguenza dell’emergenza sanitaria, invece dopo quanto accaduto ieri il Terminal 2 va riaperto al più presto.