Poliziotti e carabinieri diffamati, Lucia Uva condannata in Appello

Multa di 500 euro e risarcimento da determinarsi in sede civile

Lucia Uva

Lucia Uva

Varese, 17 settembre 2019 - Lucia Uva è stata condannata dalla Corte d'Appello di Milano a 500 euro di multa e a un risarcimento da determinarsi in sede civile per avere diffamato i due carabinieri e i sei poliziotti, assolti dalla Cassazione nel luglio scorso dall'accusa di omicidio preterintenzionale e sequestro di persona del fratello Giuseppe, deceduto a 43 anni il 15 giugno 2009 dopo essere stato fermato e trattenuto in caserma.

E' stata cosi' ribaltata la sentenza pronunciata in primo grado dal Tribunale di Varese che l'aveva assolta 'perché il fatto non costituisce reato'. Al centro del processo, alcune dichiarazioni mandate in onda nell'ottobre 2011 nel programma televisivo 'Le Iene' e le frasi scritte su Facebook e in un documentario. In particolare, intervistata da un inviato della trasmissione di Italia 1, aveva fatto riferimento a botte e a una presunta violenza sessuale subita dal fratello in caserma. Dopo l'assoluzione in primo grado, Lucia Uva aveva chiesto "scusa alle divise, che ho sempre rispettato, non agli uomini" per quelle frasi affermando di avere sbagliato dicendo delle "cose troppo forti in un momento di sconforto". Sul social network aveva, inoltre, definito "delinquenti e assassini" i carabinieri e i poliziotti che intervennero quella notte. 

"Siamo soddisfatti per questa sentenza - è il commento all'Agi degli avvocati Fabio Schembri e Luca Marsico, legali di alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine, che si sono costituiti parti civili - speriamo che possa servire da monito per il futuro per aggressioni che non hanno ragione d'essere, come quelle subite dai nostri assistiti". Lucia Uva dovrà anche pagare le spese legali alle parti civili. La famiglia di Giuseppe Uva è sempre stata convinta che sia morto per le percosse causate dalle manganellate ma per i giudici la condotta di poliziotti e carabinieri è stata legittima e l'uomo moriì "a causa di una patologia cardiaca".