Linea d’ascolto, teatro e lavoro In carcere si punta a rieducare

L’amministrazione comunale patrocina i progetti dedicati ai detenuti contro il rischio di recidiva. Le iniziative saranno organizzate da Telefono Amico, cooperativa Intrecci e associazione Oblò

Migration

Sono progetti che coinvolgono i detenuti della casa circondariale bustese, patrocinati dall’amministrazione comunale e promossi da alcune associazioni cittadine, illustrati l’altro giorno dall’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni: "Vogliamo evitare il più possibile il caso di recidiva tra i detenuti, l’intenzione con una serie di interventi è di costituire una rete che sostenga e indirizzi il detenuto al momento della scarcerazione in modo da evitare che rientri in quel contesto che lo ha portato a delinquere".

Un segnale indubbiamente importante quello che viene lanciato con i tre progetti che vedono la collaborazione con la cooperativa Intrecci, Telefono Amico e Oblò. La prima iniziativa a partire già da questo mese sarà quella con Telefono Amico. Ha spiegato Maria Antonietta Ferrario, presidente del centro Telefono Amico di Busto Arsizio: "L’obiettivo è offrire ai detenuti un’occasione di dialogo e di confronto con il mondo esterno, in forma anonima e riservata, mettendo a disposizione le competenze del servizio d’ascolto". Attenzione in particolare a quei detenuti che non hanno riferimenti nel territorio e dunque non hanno colloqui e non effettuano telefonate. Da questo mese, ogni lunedì mattina un gruppo di volontari effettuerà colloqui telefonici di 30 minuti.

Il secondo progetto, in collaborazione con la cooperativa Intrecci, impegnerà cinque detenuti del carcere in via per Cassano che eseguiranno un intervento di pulizia e imbiancatura del piano terra di Palazzo Cicogna, spazio museale ed espositivo.

La terza iniziativa segna il ritorno del teatro in carcere, con spettacoli e un convegno con l’associazione Oblò, che da anni lo propone come strumento rieducativo. La casa circondariale bustese è una struttura che risulta ancora sovraffollata: sono 375 i detenuti, a fronte di una capienza di 240, ma rispetto al passato ci sono miglioramenti.

Rosella Formenti