Leonardo, la protesta continua: "No ai tagli al premio di risultato"

Sciopero a Venegono, oggi si replica. I lavoratori: capiamo le difficoltà, ma non possiamo pagare noi

Lavoratori dello stabilmento di Vergiate: l’agitazione interessa la provincia di Varese

Lavoratori dello stabilmento di Vergiate: l’agitazione interessa la provincia di Varese

Venegono Superiore (Varese) - Continua lo stato di agitazione dei dipendenti di Leonardo in provincia di Varese. Lo sciopero è stato proclamato dalle Rsu di Fiom, Fim e Uilm per protestare contro il taglio del 45% del "premio di risultato". Ieri i lavoratori dello stabilimento di Venegono Superiore hanno scioperato per 4 ore. All’esterno è stato organizzato un presidio. E oggi sono previste altre 4 ore di sciopero e presidio all’esterno.

L’agitazione prosegue anche nelle sedi di Vergiate e di Cascina Costa a Samarate. "Andiamo avanti – fanno sapere le rappresentanze sindacali – finché le nostre richieste non saranno accolte dall’azienda". Il clima resta teso. "Siamo consapevoli – ribadiscono le tre sigle sindacali – di quanto sia stato difficile il 2020 ma i lavoratori sono stati la parte sociale che maggiormente si è fatta carico dei problemi derivati dalla pandemia, hanno lavorato sempre in presenza, si sono adeguati reparti, modificato turni, si è continuato a lavorare, ma sembra che tutto questo per l’azienda non conti". Dai sindacati a livello nazionale è stato richiesto un incontro con l’azienda che dovrebbe essere convocato a breve a Roma, la speranza è di poter vedere accolte le richieste sul tavolo. Allo stato di agitazione l’altro giorno la società ha risposto con un comunicato.

"Il premio di risultato – si legge – è un’erogazione variabile aggiuntiva alla retribuzione ordinaria dei lavoratori normalmente definita in funzione dei risultati economico-finanziari e del livello di raggiungimento degli obiettivi industriali, dell’anno precedente". Per Leonardo "il 2020 è stato un anno di straordinaria emergenza legata al Covid-19, nel quale l’azienda, in un percorso di costante dialogo con le organizzazioni sindacali, ha rinunciato al ricorso ad ammortizzatori sociali. In questo scenario la consuntivazione del premio riflette l’andamento dei risultati economico-finanziari, impattati nel 2020 dagli effetti della pandemia globale, ma fa comunque salva la percentuale di premio legata al raggiungimento degli obiettivi locali". Sindacati e lavoratori chiedono che non ci sia il taglio del 45%.