Lavoro, l’occupazione a Varese risale la china dopo la crisi

La percentuale delle persone attive è passata in un anno dal 66,2% al 64,7% Fra i comparti che hanno impresso una svolta ci sono l’edilizia e l’agricoltura

Un cantiere edile

Un cantiere edile

Varese, 29 marzo 2022 -  Sono 373mila , 205mila uomini e 168mila donne, le persone residenti in provincia di Varese inserite nel mondo del lavoro. È quanto emerge dall’indagine annuale Istat, analizzata dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio. Il dato evidenzia una crescita rispetto al 2020 che ha quasi colmato il divario rispetto al periodo precedente l’allerta sanitaria, con il tasso d’occupazione che è risalito dal 64,7% al 66,2%. "Un segnale di indubbia vivacità – osserva il presidente di Camera di Commercio Fabio Lunghi – che però dovrà trovare conferma nei prossimi mesi a fronte delle preoccupazioni che emergono a causa del conflitto, ma anche dell’aumento dell’inflazione indotto dalla impennata dei prezzi delle materie prime, tra l’altro spesso difficili da reperire. Una situazione rispetto alla quale le nostre imprese chiedono a gran voce un deciso intervento governativo finalizzato al contenimento dei costi produttivi".

Nel 2021 l’elemento chiave emerso sul territorio varesino è la ritrovata proattività delle persone nella ricerca d’occupazione, contrastando l’effetto scoraggiamento che aveva caratterizzato il periodo del lockdown. Ma se una quota importante di persone è rientrata nel circuito lavorativo molti aspiranti occupati sono ancora alla ricerca di un posto: la conferma arriva dal tasso di disoccupazione provinciale, che salito dal 5,3% al 6,6%. Per quanto riguarda i settori è forte la crescita indotta dalle agevolazioni previste per l’edilizia (+2.563 occupati nel 2021 rispetto al 2020), ma risulta importante anche l’aumento di chi è impiegato nell’agricoltura (+1.828), in questo caso anche per effetto della regolarizzazione prevista dal Decreto Rilancio, e nell’industria (+1.666). Sempre al ribasso invece il commercio, che ha perso oltre 6mila dipendenti, testimoniando la forte difficoltà che il settore ancora attraversa.

L’indagine dice anche che nel 2021 il 57% delle imprese varesine ha dichiarato di avere l’esigenza di inserire personale nel proprio ciclo operativo: il dato è superiore anche a quello del 2019 precedente all’emergenza sanitaria, quando la percentuale si fermava al 56%. La domanda maggiore di lavoratori è stata registrata nei servizi di alloggio e ristorazione e in quelli turistici, con oltre 10mila richieste. Qui però emerge con forza anche il problema del reperimento di figure adeguate: le aziende non trovano personale qualificato in ben il 51% dei casi. Il problema riguarda comunque l’intero sistema economico varesino: per il 40% delle posizioni ricercate le imprese hanno dichiarato di non reperire sul mercato del lavoro le competenze di cui necessitano. Una difficoltà legata principalmente alla mancanza di candidati (19,1%), ma anche all’inadeguatezza della preparazione (16,7%).