L’assassino di Carol Maltesi al gup: "Sono pentito"

Niente abbreviato, processo in Assis il 24 ottobre 2023 per Davide Fontana che ha però negato la premeditazione

"Fontana? Si sta abituando al regime carcerario". Così i legali dell’indagato per l’omicidio di Carol Maltesi poco prima dell’inizio dell’udienza che si è svolta ieri a porte chiuse in tribunale a Busto Arsizio davanti al gup. Un’udienza durante la quale Davide Fontana si è detto pentito, smentendo però di aver agito su premeditazione e spiegando di non aver il coraggio di guardare in faccia i genitori della ragazza. L’uccisione di Carol sarebbe avvenuta di impulso, subito dopo la telefonate ricevuta dalla donna in cui spiegava la volontà di tornare a Verona a vivere vicino al figlio. Le richieste del legale dell’uomo, l’avvocato Davide Paloschi, sono state tutte respinte dal giudice dell’udienza preliminare di Busto Arsizio, Piera Bossi. La difesa voleva ottenere il rito alternativo, il tutto puntando sull’annullamento delle circostanze aggravanti. Niente rito abbreviato quindi e Fontana comparirà direttamente dinnanzi al giudice collegiale dell’Assise di Busto Arsizio nella giornata del 24 ottobre 2023. L’avvocato Ermanno Talamone ha spiegato: "Il giudice ha ritenuto non fondata e non rilevante l’una e l’altra eccezione sollevate dalla difesa di Fontana. Vedremo adesso quali saranno le valutazioni della corte d’Assise e gli accertamenti istruttori che saranno svolti per il processo". Rigettata la costituzione a parte civile del Comune di Rescaldina, rappresentato in aula dall’avvocatessa Simona Garavaglia, mentre si sono costituiti parte civile i genitori di Carol Maltesi e il figlio, minorenne, della vittima, che attualmente vive assieme al padre a Verona. Davide Fontana, il bancario di 43 anni unico imputato e reo confesso per l’omicidio di Carol Maltesi, resterà in carcere a Busto Arsizio. Ch.S.