Lago Maggiore, navigazione a rischio: "La Svizzera rilasci l’acqua"

L’appello della Lombardia respinto da Bellinzona: "Siamo in crisi anche noi". Basterebbero dieci centimetri in più nel lago per salvare la stagione irrigua

Le crociere sul Verbano sono messe a rischio dalla mancanza d’acqua

Le crociere sul Verbano sono messe a rischio dalla mancanza d’acqua

Varese - Per fortuna insieme alle polemiche, che non mancano mai quando c’è da mettere d’accordo Italia e Svizzera, è arrivata anche la pioggia che nelle ultime ventiquattrore ha fatto aumentare di 5 centimetri il livello del lago Maggiore, comunque osservato speciale con il livello che rimane inferiore di oltre 6 centimetri allo zero idrometrico.

Finora però più che l’acqua ci si è limitati a scambiarsi informazioni e anche qualche punzecchiatura, a cominciare da lunedì scorso quando gli italiani hanno sollevato il problema al tavolo della Regio Insubrica chiedendo ai colleghi svizzeri di aprire le dighe per aumentare il livello del lago e ridare così una boccata d’ossigeno a 125 Comuni della Pianura Padana rimasti a secco. Dal Dipartimento del territorio del Canton Ticino però hanno risposto picche. "Ci dispiace, ma i nostri bacini idroelettrici purtroppo sono già molto provati – la replica a stretto giro di posta del capo dell’ufficio, Laurent Filippini -. La siccità c’è per tutti". Se la Lombardia ha sete non è che nella Svizzera Italiana stanno tanto meglio, all’appello mancano qualcosa come 130 milioni di metri cubi di acqua. "Per ora le precipitazioni ci hanno portato solo aria più fresca – spiega Filippini - La pioggia evapora per il caldo e non entra nel terreno. L’unica cosa che possiamo scambiare con i nostri vicini sono le informazioni. La crisi che stiamo fronteggiando è un segnale chiaro di quello che può accadere anche in futuro e deve essere una occasione per riflettere sul fatto che Italia e Svizzera, su questa questione, devono agire in maniera coordinata e non ognuno per conto proprio. E che devono lavorare assieme per trovare soluzioni ponderate e lungimiranti per i nostri territori non solo quando manca l’acqua".

È impegnato a fare da pontiere l’assessore regionale Massimo Sertori. "L’acqua non conosce confini e si muove sui bacini idrografici che Ticino e Lombardia condividono – spiega –. Nei giorni scorsi abbiamo definito un sistema di monitoraggio che mette in comune tutti i dati di Lombardia, Piemonte e Ticino al fine di fotografare l’evolversi della situazione. E abbiamo anche ragionato sulle strategie comuni di medio e lungo termine che potremmo mettere in piedi per far fronte a questo problema che, per effetto dei mutamenti climatici, sta diventando una costante. Un centimetro di livello di Lago Maggiore equivale a due milioni e mezzo di metri cubi di acqua. Poter sfruttare dieci centimetri in più vuol dire salvare la stagione irrigua".

Anche a costo di sospendere la navigazione nelle prossime settimane, da ieri a causa del livello del lago che è 3 metri più basso rispetto alla media stagionale i battelli e le imbarcazioni non attraccano più a Ranco, Ispra e Porto Valtravaglia dove si rischia letteralmente di toccare il fondo. Per i collegamenti traghetto tra le sponde di Intra e Laveno è stata inoltre ridotta la portata a pieno carico degli automezzi ammessi a bordo fino a un massimo di 200 quintali.