Il lago Maggiore è in magra: stop agli aliscafi. E ora sono a rischio anche i traghetti

Il lago scende infatti di circa 5 centimetri al giorno e secondo un primo calcolo ci sono 46 miliardi di litri d’acqua in meno rispetto allo scorso anno

Laveno

Laveno

Laveno Mombello (Varese), 9 agosto 2017 - Il livello del lago ha accelerato la discesa verso la prima soglia di magra e sono già scattate le prime conseguenze. Il lago scende infatti di circa 5 centimetri al giorno e secondo un primo calcolo ci sono 46 miliardi di litri d’acqua in meno rispetto allo scorso anno. Nella giornata di lunedì, alla centrale di monitoraggio della Protezione civile di Laveno Mombello si misurava attorno alle 16 che il lago era a 16 centimetri sopra lo zero idrometrico contro i 59 centimetri misurati il 7 agosto dello scorso anno e si sta svuotando ad una velocità maggiore rispetto al 2016. Le prime conseguenze sono già visibili, con il blocco degli aliscafi Navigazione Lago Maggiore verso l’Isola Madre proprio a causa del basso fondale.    Ma si tratta anche di una carenza d’acqua preoccupante che sta mettendo a rischio l’intero ecosistema del Parco del Ticino e il lavoro dei quasi 7mila agricoltori e risicultori che da queste acque dipendono. Siamo ormai a una manciata di centimetri dalle prime limitazioni di imbarco sui traghetti di linea fra Laveno e Intra. Si ricorda che per i traghetti a differenza di quello che avviene per gli aliscafi, non si tratta di scarso pescaggio agli approdi, ma i divieti di imbarco per i mezzi pesanti sono legati alla forte inclinazione dei pontili di imbarco, dovuti al divario fra la terra ferma e il pontile di imbarco più basso a causa del livello del lago. Nel contempo aumentano le zone di secca in prossimità delle isole e delle due rive del Verbano con l’affiorare di rocce pericolose per la navigazione da diporto. L’Autorità di bacino, che ha sede a Laveno Mombello, ha emesso l’ordinanza di cauta navigazione per basso fondale e segnalazione mancante in località Ceresolo di Laveno alle coordinate Gps 45°53’24.33 Nord e 8°35’37.47 Est. La segnalazione pre esistente sembra scomparsa a seguito di un cedimento nella parte sommersa del segnale stesso, mentre è presente l’altro segnale posto a circa 30 metri da quello scomparso. La zona è segnalata, in attesa di ripristino del segnale con una boa di colore giallo. Disagi e qualche problema, per il basso livello del lago, lo si comincia a registrare anche in alcuni porti rivieraschi, dove le imbarcazioni da diporto hanno difficoltà a prendere il largo.    Secondo le stime, nel lago Maggiore i metri cubi degli afflussi cumulati quest’anno si sono ridotti di 5.517 milioni (il 22% in meno rispetto al 2016). Il divario fra entrata e uscita e più che mai evidente e purtroppo i temporali non hanno consistenti apporti idrici e preoccupano al contrario per i danni che possono provocare. L’avvicinarsi del rischio della magra del Lago Maggiore ha riacceso la battaglia sul livello massimo autorizzato: dal Parco del Ticino arriva la sollecitazione per un incremento del limite massimo a 1,5 metri rispetto agli attuali 1,25. Questo, secondo i sostenitori, permetterebbe di immagazzinare 50 milioni di metri cubi d’acqua. Rimane il no di Comuni e operatori turistici, per i quali il livello di 1,5 metri potrebbe significare la scomparsa delle spiagge, risorsa turistica essenziale della stagione.