La protesta degli animalisti: "Basta gregge e cavalli"

Cori, striscioni e bandiere contro organizzatori e sindaco "La situazione sta migliorando"

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Da Roma e da Verona ma anche da Milano e dalla provincia di Como. Sono gli animalisti arrivati da ogni parte d’Italia per contestare domenica il corteo di Sant’Antonio, per la scelta di far sfilare gli animali con oltre 800 figuranti e 8 gruppi folkloristici. Sono arrivati intorno alle 14,30 in stazione e, sfilando con bandiere, hanno raggiunto la zona tra via San Giuseppe e via D’Annunzio chiusa da transenne e presidiata dalle forze dell’ordine (polizia di stato, carabinieri e polizia locale), a loro dedicata. La contestazione è iniziata prima del corteo con i cori, le bandiere e gli striscioni. Cori anche contro l’amministrazione e il sindaco Augusto Airoldi, per chiedere di rinunciare alla presenza degli animali e per rilanciare temi come la lotta alla caccia ai cinghiali, l’importanza dell’educazione delle giovani generazioni per un’alimentazione vegana. Una contestazione durata per tutto il corteo anche con fumogeni e lanci di carta igienica.

"La situazione è migliorata – spiegano gli ambientalisti tracciando un bilancio al termine del corteo – ci sono meno animali, niente carri coi buoi, niente carretti carichi di persone e molti meno cavalli. Ci sono poi le note dolenti: i cavalli ancora presenti, i conigli portati in giro in gabbia e ovviamente il gregge, che fortunatamente oggi era molto meno numeroso dell’anno scorso. Qualche passo avanti c’è stato, ma la soluzione migliore sarebbe eliminare gli animali permettendo alla città di vivere al meglio questo momento senza doversi vergognare di questo tipo di scelte". Ad essere presenti erano i sodalizi 100% animalisti, Fronte animalista, Meta Milano, Animalisti italiani avi e Sinergia animalista.

Sara Giudici