
Dopo le manifestazioni di protesta dei giorni scorsi qualcosa di importante si sta muovendo. Ieri mattina una delegazione di studenti del liceo scientifico Bramante di Magenta, con i relativi rappresentanti, sono stati ricevuti dai funzionari della Città Metropolitana di Milano che si occupano dell’area del magentino per quanto concerne le strutture scolastiche. "Si è trattato di un incontro proficuo – hanno fatto sapere da Palazzo Isimbardi, sede dell’ex Provincia di Milano – i ragazzi hanno dimostrato grande maturità e preparazione. Da parte nostra ci sarà il massimo impegno per risolvere i problemi e abbiamo illustrato loro come intendiamo procedere". Interlocuzione che continuerà nei prossimi giorni con l’obiettivo comune di avere una scuola efficiente dal punto di vista strutturale. Dalle infiltrazioni, ai termosifoni che emettono rumori assordanti, alle finestre rotte e tanto altro, venerdì mattina gli studenti sono rimasti fuori dalle aule per portare all’attenzione dell’opinione pubblica i loro problemi. Intanto anche il corpo docente del liceo Bramante si è espresso manifestando, esprimendo attraverso un comunicato condiviso massimo appoggio agli studenti, e richiamando la Città Metropolitana ai propri doveri.
"Tuttavia – sottolineano i docenti – l’affermazione secondo la quale la scuola cade a pezzi è un’evidente forzatura. È innegabile la presenza di problemi strutturali, alcuni di lunga data come le infiltrazioni di acqua piovana in vari punti dell’istituto, in particolare in palestra. Oppure il malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento dopo l’installazione delle termovalvole".
Quella dei termosifoni pare proprio sia un problema insostenibile. "Il rumore persistente riscontrato a partire dall’accensione degli impianti – aggiungono i docenti - crea delle condizioni al limite dell’accettabile, sia per i lavoratori, sia per gli studenti". Pur senza entrare in polemica diretta con Città Metropolitana, anche per evitare evidenti strumentalizzazioni politiche, i lavoratori del Bramante sostengono che vi siano state delle manchevolezze. "Abbiamo l’evidente percezione di una sottovalutazione e una scarsa consapevolezza delle condizioni che si sono venute a creare negli ultimi anni – concludono – Come esempi citiamo la manutenzione del verde, che viene effettuata spesso in ritardo e durante gli orari di lezione, causando grandi disturbi, oppure gli interventi riguardanti le infiltrazioni di acqua piovana che non hanno mai risolto i problemi".