La funivia riparte con l’Esercito

Dopo sei gare andate deserte, spunta l’ipotesi di affidare la gestione al Genio militare in via eccezionale

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di Rosella Formenti

Potrebbe essere il genio militare a gestire la funivia di Ponte di Piero-Monteviasco, l’impianto fermo dal 12 novembre 2018 quando, in un tragico infortunio, morì lo storico manutentore Silvano Dellea. Rimesso a nuovo, attende di avere un gestore per riprendere un servizio di trasporto pubblico essenziale per i residenti e per i turisti.

Al momento l’unico collegamento è il sentiero, 1400 gradini, che si percorre a piedi, affrontato un paio di volte alla settimana dai carabinieri di Dumenza che assicurano i rifornimenti agli abitanti del paese, una decina, soprattutto anziani. Con la bella stagione però Monteviasco diventa meta turistica e dunque è auspicabile la ripresa dell’attività della funivia che collega il suggestivo borgo. I lavori di adeguamento, finanziati dalla Regione, si sono conclusi a dicembre, quindi sono seguite sei manifestazioni di interesse per la gestione andate deserte, pertanto non è ancora stato effettuato il collaudo, passaggio fondamentale che può avvenire non appena trovato il gestore.

Di ieri la notizia dell’ipotesi che sia un apparato dello Stato a gestire la situazione in emergenza.

"La prossima settimana ci sarà un sopralluogo alla funivia da parte del personale dell’Esercito" ha confermato la sindaca Nora Sahnane. "Il tutto su iniziativa di Regione Lombardia, alla luce del fatto che anche la sesta manifestazione d’interesse per la gestione è andata deserta. Sarà quindi un’occasione in cui i militari valuteranno la fattibilità di un esercizio in via provvisoria dell’impianto. Ringrazio l’ufficio di Presidenza di Regione per l’attenzione verso l’impianto, l’auspicio è che si possa nuovamente fornire il servizio, anche se in modo eccezionale, nell’attesa di identificare un gestore secondo l’ordinario percorso amministrativo". Il 6 maggio dovrebbe esserci il sopralluogo.

Pochi giorni fa, il 21 aprile, si è aperto il processo per la morte di Dellea, che vede 10 persone imputate per omicidio colposo: a giudizio i consiglieri della cooperativa che gestiva l’impianto, il direttore d’esercizio, l’ex sindaco di Curiglia con Monteviasco, i funzionari del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il progettista della revisione generale. In aula al Tribunale di Varese i primi testimoni, è stato ascoltato il perito incaricato degli accertamenti medico legali che ha riferito sulle cause della morte del manutentore avvenuta per asfissia da schiacciamento.