La falsa prof smascherata dopo ventun anni

Non aveva mai concluso l’università e nessun dirigente scolastico aveva sospettato che il certificato di laurea potesse essere falso

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di Lorenzo Crespi

Una professoressa della provincia di Varese insegnava da più di vent’anni senza possedere il titolo accademico necessario. Lo hanno scoperto i finanzieri del comando provinciale di Varese. I militari, su delega della Procura varesina, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dall’autorità giudiziaria con cui è stato disposto il sequestro, tra averi economici e proprietà, di 350mila euro.

La somma rappresenta il totale delle retribuzioni ricevute dalla donna dagli enti pubblici preposti e dei fondi erogati dall’Inps a titolo di indennità di disoccupazione e tfr. L’esecuzione della misura cautelare reale ha portato al sequestro di risorse finanziarie pari a 166mila euro presenti sui depositi e sui conti correnti bancari dell’indagata, nonché di 8 terreni, 2 box, 2 depositi e un appartamento da 9 vani, oltre ad un’automobile e un motoveicolo. L’insegnante per ventuno anni ha esercitato la propria attività lavorativa presentando un falso certificato attestante il conseguimento del diploma di laurea, requisito obbligatorio per la docenza sia di ruolo che di supplenza nella scuola secondaria di primo grado. Il provvedimento giudiziario è giunto a conclusione delle indagini condotte dal gruppo della Guardia di Finanza di Varese, in seguito alle quali la professoressa è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria di Varese per truffa e per uso di atto falso. La donna, avendo ottenuto l’inserimento nelle graduatorie provinciali di supplenza degli istituti scolastici della provincia, a partire dall’anno 2000 ha effettuato in via continuativa supplenze di durata annuale in diverse scuole del varesotto avvalendosi del falso diploma di laurea. In particolare le attività della polizia economico-finanziaria si sono concentrate sulla verifica dell’attestato di laurea che l’insegnante presentava agli istituti scolastici e che successivamente si è rivelato falso.

La donna non si era nemmeno mai iscritta presso l’università in cui, come lei attestava, aveva conseguito una laurea con 110 e lode. L’altra parte dell’indagine è stata quella relativa alla ricostruzione del patrimonio accumulato illecitamente dall’indagata. L’attività è stata avviata su impulso della Procura di Varese ed è stata condotta dalle Fiamme Gialle tanto sotto il profilo amministrativo-erariale quanto quello penale, con il conseguente sequestro preventivo del patrimonio finalizzato alla confisca, che, in caso di condanna, consentirà di destinare a patrimonio dell’erario i beni sequestrati preventivamente per un valore equivalente alla somma indebitamente percepita dall’indagata.