Isotta Fraschini, l’ultima asta

A novembre il quinto tentativo di vendere la grande area dismessa

Area ex Isotta Fraschini

Area ex Isotta Fraschini

Saronno (Varese), 1 settembre 2019 - È partito il countdown per la quinta e ultima asta giudiziaria per la vendita dell’ex Isotta Fraschini, la maxi area dismessa tra via Milano e via Varese. L’asta è fissata per il 21 novembre, sempre a Busto Arsizio, e l’offerta minima sarà 3 milioni 379mila euro. Originariamente i periti hanno valutato l’area 20 milioni di euro e, considerando che probabilmente saranno necessari almeno 9 milioni di euro per la bonifica dei terreni, si era partiti da una base d’asta di 11 milioni di euro. In tutte le aste andate deserte il prezzo si è progressivamente ridotto, tanto che alla prossima, la quinta appunto, si partirà da una base d’asta di 4.505.600 euro con un’offerta minima 3.379.200 euro.

Secondo gli esperti tutti questi ribassi potrebbero rendere più appetibile l’area, la più grande tra quelle dismesse in città, anche se resta l’incognita bonifiche. A scoraggiare investitori e acquirenti sarebbero questi costi difficilmente quantificabili. Se dovesse ancora andare deserta, tutti gli atti saranno rimessi al giudice che dovrà decidere come procedere. La primavera scorsa il sindaco Alessandro Fagioli in consiglio comunale aveva svelato come il ribasso della base d’asta avesse suscitato molto interesse. «Ci sono diverse realtà – ha svelato Fagioli pur senza fare nomi – che stanno bussando alla porta del Comune per esprimere il proprio interessamento per l’ex Isotta Fraschini».

Seguono da vicino l’evolversi della situazione i delegati di “Obiettivo Isotta”, il gruppo di cittadini interessato al futuro dell’area cerniera tra il centro storico e il quartiere Matteotti. Si è a lungo parlato dell’interesse pubblico per l’area, con molti saronnesi che sognano l’acquisto della zona dismessa da parte del Municipio. A spegnere ogni speranza, il sindaco Alessandro Fagioli ha ripetutamente spiegato che il Comune non ha i fondi per un simile investimento anche a fronte dell’incognita dei costi di bonifica.