Inseguito, fugge. Trovato morto a Origgio, i genitori: "Vogliamo la verità"

L’ultima telefonata al padre: "Ho fatto un casino...". La Procura ha disposto l’autopsia

Posto di blocco dei carabinieri

Posto di blocco dei carabinieri

Origgio (Varese), 11 gennaio 2021 - Sfugge al posto di blocco dei carabinieri a Desio, lo trovano impiccato dentro una ditta a Origgio. Ma i familiari del 28enne vogliono che venga eseguita l’autopsia, disposta per oggi dalla Procura di Busto Arsizio. La tragica vicenda su cui la magistratura ha deciso di fare luce riguarda S.M., un ragazzo che viveva con la madre e il fratello in Brianza (a suo carico un precedente per guida in stato di ebbrezza con la sospensione della patente di guida) ed è accaduta nella notte tra il 3 e il 4 gennaio scorsi.

Accertato che il giovane non si è fermato, alla guida della Bmw della mamma, ad un posto di controllo a Desio dei carabinieri, che si sono messi all’inseguimento chiamando anche altre pattuglie di rinforzo. Durante la corsa in auto il 28enne telefona al padre, un 58enne che vive a Legnano. "Ho fatto un casino, sto venendo da te, non posso fermarmi perché ho paura che mi uccidano", ha detto il giovane al genitore che, mentre parlava con il figlio per capire cosa stesse succedendo, sentiva risuonare dei colpi di arma da fuoco. Più tardi S. manda al padre un messaggio whatsapp con la sua posizione e nell’ultima telefonata, secondo quanto ricostruito dal genitore, lui lo sente ansimare come se stesse correndo.

Poi più nulla. Il padre decide di usare la posizione ricevuta per andarlo a cercare e durante il percorso, verso le 3, arrivato a Rescaldina, l’uomo incrocia una pattuglia di carabinieri e li fa fermare azionando i fari abbaglianti. Ai militari spiega quanto accaduto e viene invitato a recarsi alla caserma di Desio, dove vede arrivare la Bmw guidata da un militare e una gazzella su un carro attrezzi. Lo raggiungono il fratello e l’altro figlio e con loro vanno verso la posizione che avevano ricevuto, un bosco nei pressi della ditta di vetri di Origgio dove il ragazzo è stato trovato in seguito impiccato con la sua cintura al gancio di un macchinario al terzo piano.

Nel frattempo arrivano anche i carabinieri e, all’esterno della recinzione della ditta, trovano le scarpe bianche da ginnastica del ragazzo pulite, mentre i vestiti sono sporchi di fango. Arrivano anche i soccorsi inviati dal 118, che confermano il decesso per impiccagione, segnalando alcune ecchimosi su zigomo e mano sinistra. Una conclusione che non soddisfa i familiari di S., che lo dipingono come un ragazzo normale, che lavorava e che stava organizzando un viaggio. Impossibile per loro che abbia voluto togliersi la vita. Inconsueta, poi, a loro dire, la posizione in cui il corpo è stato trovato, seduto con una gamba appoggiata in modo innaturale.