Gallarate, incendio in azienda di materie plastiche. Danni ingenti, ma niente nube tossica

Si era temuto il peggio. Il sindaco per precauzione ha chiesto ai cittadini di chiudere le finestre

Alta la nube di fumo nero e denso che ha creato apprensione

Alta la nube di fumo nero e denso che ha creato apprensione

Gallarate (Varese), 22 marzo 2020 - Prima la paura per il maxi-incendio poi quella per una possibile dispersione di diossina, eventualità fortunatamente smentita dalle prime rilevazioni dell’Arpa: è stato un sabato difficile per Gallarate, già alle prese, come tutta la Lombardia, con l’emergenza coronavirus. L’allarme è scattato alle 13.30, quando un boato ha scosso la ditta Tekniplex-Gallazzi specializzata nelle produzione di rulli in Pvc. È seguita una fuoriuscita di olio che ha preso fuoco, coinvolgendo altro materiale plastico.

In azienda c’erano circa dieci operai, che hanno lasciato la fabbrica non appena hanno sentito l’esplosione. Fortunatamente non si sono registrati ustionati. Sul posto sono arrivate, con polizia, carabinieri e protezione civile, diverse squadre dei vigili del fuoco per domare le fiamme ed evitare che potessero essere coinvolti altri 16.000 litri di olio stoccato nel vicino magazzino. Era presente in via San Giorgio anche il sindaco Andrea Cassani che ha inviato un messaggio alla popolazione via social invitando tutti a rimanere in casa, chiudendo le finestre.

I tecnici Arpa hanno effettuato le prime misure nelle vicinanze dell’azienda, non rilevando valori significativi di inquinanti. È intervenuto anche il Gruppo specialistico emissioni dell’Agenzia, che ha posizionato un campionatore ad alto volume alla scuola a Cassano Magnago, sottovento all’area di incendio, in modo da valutare e monitorare l’eventuale ricaduta e presenza di inquinanti. Intorno alle 18 una nuova comunicazione del sindaco spiegava come le fiamme fossero state quasi completamente domate e come non ci fosse stata dispersione di diossina.