In carcere spuntano giardino botanico e campo biologico

Inaugurati ieri ai Miogni alla presenza del presidente del Consiglio regionale Fermi

L'interno del carcere Miogni di Varese

L'interno del carcere Miogni di Varese

All’interno della Casa circondariale di Varese nascono un giardino botanico e un orto biologico. Sono stati inaugurati ieri ai Miogni, alla presenza del presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi. "Per i detenuti – ha commentato – un’occasione in più per sviluppare nuove competenze utili da spendere poi in ambito sociale, ma anche un motivo di orgoglio nel potersi dedicare a un’attività gratificante". Saranno proprio loro a curare lo spazio verde, coltivando prodotti freschi e a km zero. L’orto è stato realizzato grazie a un contributo regionale di 15mila euro, frutto di un emendamento presentato dal consigliere varesino Samuele Astuti e poi condiviso dallo stesso presidente Fermi.

"Si realizza finalmente – commenta Astuti – un progetto che offre un’opportunità di formazione ai detenuti e contribuisce, pur nel suo piccolo, a dare loro uno spazio “naturale” anche se dentro le mura". Fermi e Astuti hanno voluto ringraziare la direttrice del carcere Carla Santandrea e le realtà che hanno reso possibile il progetto: Ersaf, Enaip e il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria di Milano. La presenza dell’orto si andrà a integrare con la collaborazione che il carcere varesino ha intrapreso due anni fa con il progetto editoriale "Cucinare al fresco".

Una rivista dove vengono raccolte le ricette proposte dagli ospiti di diverse case circondariali lombarde. "Ora le ricette varesine – ha osservato Fermi – si arricchiranno sicuramente di nuove sperimentazioni culinarie, basate sulle genuinità dei prodotti coltivati e utilizzati direttamente in casa propria".

L.C.