Il sindaco Bianchi "Subito i fondi"

Per i primi interventi di messa in sicurezza servono 160mila euro. "Non possiamo aspettare"

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di Rosella Formenti

Tempi lunghi per la messa in sicurezza dell’area in via Creva 93 che resta sotto la minaccia del fronte franoso da ingabbiare con un primo intervento urgente per consentire successivamente le operazioni necessarie a risolvere definitivamente il problema consentendo alle 26 famiglie sfollate di rientrare nelle loro abitazioni. Tempi lunghi: è stato ribadito anche ieri dopo il sopralluogo dei funzionari e del geologo della Regione Lombardia che valuteranno la relazione dello studio di ingegneria a cui l’amministrazione comunale affiderà il progetto di messa in sicurezza con le tipologie di intervento, i cui costi si annunciamo molto elevati. Ieri con i funzionari regionali c’era il sindaco Enrico Bianchi.

"C’è la necessità di un primo intervento urgente – spiega – per ingabbiare la massa rocciosa ancora instabile, si tratta solo del primo passo, un’operazione il cui costo è di 160 mila euro, per questo abbiamo preparato la richiesta di aiuti alla Regione, che ha assicurato il sostegno economico". Da solo il Comune di Luino non può far fronte ai costi, sottolinea Bianchi. "Il personale dell’Ufficio tecnico e delle infrastrutture sta lavorando senza sosta per predisporre tutta la documentazione necessaria, non possiamo perdere tempo: ci sono 26 famiglie sfollate, un dramma. Purtroppo non si tratta di costruire una villetta, la messa in sicurezza dell’area è per la nostra amministrazione comunale un’impresa ciclopica, per questo abbiamo bisogno degli aiuti della Regione". Ieri pomeriggio a Varese il sindaco di Luino, a margine della cerimonia in ricordo dell’onorevole Giuseppe Zamberletti, ha incontrato il Capo Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio.

"Ho parlato con lui, ho potuto manifestargli la mia preoccupazione – fa sapere Bianchi – aveva presente quanto accaduto e ha assicurato che seguirà la situazione attraverso il contatto con la Regione". Il Comune resta nel frattempo in attesa di risposte positive all’appello lanciato ai proprietari di alloggi sfitti perché li mettano a disposizione degli sfollati, importante anche la collaborazione assicurata dai paesi della Comunità montana Valli del Verbano nell’indicare appartamenti disponibili. Ma c’è un’altra emergenza da affrontare, le richieste di aiuto economico per gli affitti che stanno arrivando all’amministrazione comunale da parte di alcune famiglie sfollate. "Stiamo valutando caso per caso – fa sapere Bianchi – per poter dare risposte, nessuno resterà solo in questa drammatica situazione".