Il congresso della Cgil varesina Filetti confermata alla guida

Resta in carica la segreteria con un solo nuovo ingresso: . Gaia Angelo che prende. il posto di Roberta Tolomeo

Stefania Filetti resta alla guida della Cgil a Varese. La conferma è giunta dal congresso provinciale che è andato in scena alle Ville Ponti tra lunedì e martedì. Conferme anche per la segreteria, con un solo nuovo ingresso: Gaia Angelo, che prende il posto di Roberta Tolomeo. Andrà ad affiancarsi a Daniele Bandi, Giancarlo Ardizzoia, Giovanna Bianchi, Pino Pizzo e Stefano Rizzi. Il congresso, il diciottesimo per la Cgil di Varese, era dedicato al tema "Il lavoro crea il futuro". Nella sua relazione il segretario riconfermato ha toccato tanti argomenti, a partire da uno sguardo agli ultimi complessi anni, caratterizzati dagli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina. Ma Filetti ha anche voluto indicare tre sfide prioritarie per la Cgil a livello locale. La prima è quella della giustizia sociale. "Le disuguaglianze sono il risultato di una situazione economica difficile, che ha aumentato la povertà", ha detto il segretario. Secondo tema gli infortuni sul lavoro: nel 2022 c’è stato un aumento del 26% rispetto al 2021, con 6700 episodi nei primi 8 mesi dell’anno. "Solo a dicembre in provincia di Varese ci sono stati due incidenti gravi", ha ricordato Filetti. Terza priorità l’ambiente: "Dobbiamo chiederci come facciamo a cambiare il prodotto che consumiamo e le modalità con cui lo produciamo. Una sfida globale che vogliamo promuovere anche sul territorio di Varese, partendo da noi, dalle nostre azioni". Nella relazione anche il punto sull’occupazione in provincia, con un tasso del 66,4%. Al 5,5% disoccupazione, 29,7% il tasso di inattività e 14,4% il tasso di Neet. I dati peggiorano per la componente femminile. Poi i frontalieri: più di 31mila quelli dal varesotto, il 40% del totale dei 78mila italiani. Infine Malpensa: "Siamo per la crescita e lo sviluppo a 360 gradi - ha detto Filetti - va ricercato l’equilibrio giusto in un’ottica di rispetto del lavoro e dell’ambiente". Lorenzo Crespi