Il 95% dei commercianti d’accordo a chiudere mezz’ora prima

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Alcune attività di Varese si erano già mosse spontaneamente, riducendo l’orario di apertura con lo scopo di tamponare l’impatto delle bollette di gas e luce diventate ormai insostenibili. Ascom ha deciso quindi di interpellare i suoi associati, per tastare il polso dei negozianti varesini. È emerso un giudizio pressoché unanime: il 95% del campione, composto da una cinquantina di negozi di centro e quartieri, si è espresso a favore dell’idea di anticipare la chiusura serale di mezz’ora. Solo due si sono detti contrari, ma si tratta di attività che hanno una politica diversa di orari, con una chiusura più lunga in pausa pranzo.

Nei mesi invernali dunque i negozi di Varese chiuderanno alle 19 e non più alle 19.30. La disposizione sarà in vigore da novembre a marzo, nel periodo del cambio dell’ora. "Con questa indicazione cerchiamo di uniformare la situazione e di dare un messaggio chiaro alla clientela", ha commentato il fiduciario di Ascom Varese Marco Parravicini. Ma non si tratterà di un obbligo: quella che giunge da Ascom è un’indicazione generale, nonché vuole essere un segnale al Governo e uno stimolo per aprire una riflessione sul tema.

Ogni negozio sarà comunque libero di decidere in autonomia i propri orari, in particolare nel periodo prenatalizio, il più importante dell’anno per il settore, quando molte attività coprono più del 30% del fatturato annuale: ci sarà la massima flessibilità. Secondo i commercianti la chiusura anticipata non avrà un impatto negativo sugli affari, trattandosi di un orario in cui tradizionalmente non si registrano grandi incassi. "Nella mia attività - spiega Parravicini, che gestisce una gioielleria in centro a Varese - ho monitorato nell’ultimo anno l’orario dalle 19 alle 19.30 e in quella mezzora il fatturato, così come il numero di clienti e prezzi venduti, è irrisorio". L.C.