Strage di Samarate, i funerali (forse) nella parrocchia di Cassano

In attesa del via libera dopo l’autopsia c’è l’idea di celebrare le esequie dove vivono nonni e zii

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Due comunità unite nello choc. Un’intera provincia, quella di Varese, che deve fare i conti con la terza strage famigliare sul suo territorio. E che si chiede cosa le stia “capitando“ (il dato statistico che racconta di un’Italia, non solo il Varesotto dunque, afflitta da femminicidi e famiglie annientate a un ritmo ormai settimanale non aiuta). Oggi a messa, nelle chiese di Malnate come in quelle di Cassano, si pregherà per Stefania e Giulia e per chi dovrà fare i conti, d’ora in avanti, con questo dolore. Nicolò, i nonni, gli zii... Dovere di ogni buon cristiano è quello di pregare anche per Alessandro Maja, anche se sarà un po’ più difficile.

Accanto alla comunità cristiana c’è quella laica. Che come a Morazzone a gennaio e a Mesenzana a marzo – c’è chi inizia adesso ad avere l’incubo dei mesi dispari – si sta già mobilitando in attesa di poter celebrare i funerali di madre e figlia.

"La data delle esequie non ci è ancora stata comunicata e non sappiamo se la cerimonia sarà celebrata a Samarate oppure a Cassano Magnago dove vivono i genitori di Stefania – spiega il sindaco di Samarate Enrico Puricelli –. Adesso tutti i nostri pensieri sono per Nicolò che deve farcela. L’invito che rivolgeremo a tutti sarà quello di raccogliersi in un momento di preghiera per le vittime, ma anche per chi come il figlio è scappato alla mattanza". Ieri e oggi gli eventi del fine settimana, a cominciare dalla festa della mamma, sono stati annullati.