Ghirla, stazione liberty divorata dalla ruggine: "La salveremo, ma solo dopo il 2019"

In campo l'Agenzia del Demanio

La stazione dei tram di Ghirla

La stazione dei tram di Ghirla

Valganna (Varese), 12 aprile 2017 - Dopo anni di stallo qualcosa si muove, per salvare dall’abbandono la stazione di Ghirla dell’antica tramvia della Valganna, che collegava Varese alle valli al confine svizzero. L’Agenzia del Demanio, proprietaria dell’immobile vincolato come bene di interesse storico-artistico, si è impegnata a «valutare il migliore percorso e la migliore strategia per la valorizzazione». Un percorso che potrebbe anche non sfociare in una vendita a privati, se verranno raccolte disponibilità da parte di enti pubblici del territorio per gestire e riqualificare l’edificio di inizio ’900, progettato dal maestro del liberty Giuseppe Sommaruga. Il piano superiore è abbandonato dal 2000, quando è andato via l’ultimo responsabile della stazione che per vent’anni ha vissuto nello stabile assieme alla famiglia. Il piano terra, invece, è attualmente utilizzato come biglietteria per gli autobus di Autolinee Varesine, che fermano davanti alle antiche pensiline corrose dalla ruggine.

Per l'avvio di un percorso di riqualificazione, però, bisognerà attendere la fine del 2019. Secondo la ricostruzione dell’Agenzia del Demanio, infatti, scadrà in quel periodo il contratto di locazione dello stabile alla società Autolinee Varesine, che paga un affitto mensile. Una volta cessato il contratto potrebbe aprirsi un nuovo orizzonte per il gioiello liberty. Dal Demanio fanno sapere che l’immobile era stato messo in vendita negli anni ’90, ma l’aggiudicazione ai privati non andò in porto. Forse, in futuro, potrebbe formarsi una cordata di enti in grado di riqualificare l’edificio. «Sarebbe sicuramente una svolta positiva», sottolinea Paolo Ricciardi, creatore del sito internet Valganna.info, che sta portando avanti una battaglia per salvare la stazione dall’abbandono. «Bisogna vedere però quale potrebbe essere la destinazione - prosegue - servirà un investimento non da poco, anche perché il tetto e i pavimenti sono da rifare». Si sta interessando alla vicenda anche la Provincia di Varese, con l’assessore con delega a Turismo e Patrimonio Cristina Riva: «Possiamo metterci la testa e il cuore. Per partire, però, bisogna trovare dei partner, perché la Provincia non ha risorse sufficienti».