Gemonio, tragico incidente sulla Sp1: in lutto per il 'gigante gentile'

Gli amici piangono Luciano Paolicelli, morto carbonizzato in auto

Le lamiere sulla strada e, nel riquadro, la vittima (Newpress)

Le lamiere sulla strada e, nel riquadro, la vittima (Newpress)

Gemonio (Varese), 16 novembre 2018 - Adorava il basket, le moto ed era profondamente innamorato del “suo” lago. Luciano Paolicelli, 28 anni, si era da poco trasferito a Sangiano, a luglio aveva cambiato casa lasciando Luvinate dove aveva vissuto per anni. In quella nuova abitazione, piena di speranze per il futuro, il ventottenne stava tornando l’altro ieri sera quando, intorno alle 22, lungo la strada provinciale 1 ha trovato una morte orribile.

Per ore l’identità della vittima dello schianto non è stata resa nota dagli inquirenti. La Opel guidata da Paolicelli ha infatti preso fuoco in seguito all’impatto con un furgoncino. Il giovane è morto carbonizzato, incastrato nell’abitacolo senza vie di scampo. Gli inquirenti hanno dovuto autenticarne l’identità prima di rendere note le generalità della vittima. Una forma di assoluto rispetto verso i familiari del ragazzo, oltre che naturalmente verso le procedure. La dinamica dell’incidente, che ha causato traumi anche al giovane conducente del furgone (ferite non gravi, per fortuna), è ancora al vaglio degli agenti della polizia stradale subito intervenuti con i vigili del fuoco e i mezzi di Areu. La Opel di Paolicelli e il furgone si sono scontrati frontalmente. Il perché è da accertare. Il conducente del furgoncino è indagato, quale atto dovuto, per omicidio stradale. L’inchiesta in corso chiarirà fatti e responsabilità.

Ieri, quando il nome della vittima dello schianto ha iniziato a circolare, la grande comunità che vive intorno alle sponde del lago Maggiore si è come spezzata. Paolicelli, quel ragazzo “lungo” e solare, se lo ricordano in tantissimi, bambino, correre sulle spiagge di Laveno Mombello o passeggiare per Leggiuno. Le partite di basket improvvisate con gli amici, con lui di diversi centimetri più alto dei ragazzi della sua età che in passato aveva giocato nella squadra di basket di Laveno. Da qualche anno la passione per il parquet aveva ceduto il passo a quella, mai sopita, per il lago: Paolicelli aveva iniziato a frequentare la canottieri Reno. Altra grande passione era quella per i motori. Le moto da strada, in particolare, sono state l’amore costante di questo giovane operaio, sportivo, capace di catalizzare immediatamente l’affetto di tantissimi. «Dal primo istante che ti ho conosciuto – scrive un amico su Facebook – mi sono trovato. Sapevi sempre capire, sapevi sempre intuire lo stato d’animo di chi ti era davanti. Con semplicità. Con gentilezza». Gli accertamenti non sono ancora terminati: ieri la Stradale ha eseguito un altro sopralluogo e altri rilievi per avere una ricostruzione completa dell’accaduto. Resta, per il momento, la tristezza immensa per questa vita spezzata.