Maltrattamenti all'asilo di Gavirate, genitori e bambini sfilano per le strade della città

Una manifestazione per chiedere le telecamere negli asili e nelle strutture dove vengono accuditi anziani e persone in condizioni di fragilità, e per dire no ad ogni forma di violenza sui bambini

Genitori e bambini sfilano per Gavirate

Genitori e bambini sfilano per Gavirate

Gavirate (Varese), 19 maggio 2018 - Mamme e papà sfilano per le strade di Gavirate. Si tratta dei genitori dei bambini dell'asilo nido chiuso a causa dei maltrattamenti di una maestra. Una manifestazione per chiedere ad alta voce due cose: le telecamere negli asili e nelle strutture dove vengono accuditi anziani e persone in condizioni di fragilità, e per dire no ad ogni forma di violenza sui bambini. Nel frattempo in paese l’indignazione non è passata, la ferita è ancora aperta anche se le insegne all’asilo non ci sono più. Ma sono stati revocati i domiciliari per l’insegnante, resta però la misura interdittiva all’esercizio di attività con bambini. 

Le accuse: bambini fatti cadere dalla sedia perché non stavano seduti composti, ciabatte scagliate sui volti dei piccoli, bimbi strattonati e presi per il collo. Questi e tanti altri (46 casi in tutto) sono gli episodi documentati dalle immagini delle telecamere posizionate all’interno del micronido “Imparare è un gioco”, nel centro del paese. L’asilo nido è stato chiuso e la titolare, unica educatrice abilitata, 32 anni, era stata arrestata e messa ai domiciliari. L’altra dipendente, cuoca che svolgeva anche compiti di insegnante, 39 anni, è stata invece denunciata: a suo carico anche alcune irregolarità sulla posizione lavorativa (era in nero da due anni), mentre sono al vaglio le posizioni di altri dipendenti e collaboratori.

Le indagini sono state rapide. A inizio 2018 tre genitori hanno segnalato ai carabinieri di Besozzo gli strani comportamenti dei bambini e i militari hanno dato il via ai controlli. È stato deciso il posizionamento di telecamere nascoste all’interno della struttura e nella giornata di mercoledì 18 aprile è scattato il blitz, con l’arresto e la chiusura del micronido. I casi documentati dalle immagini sono in tutto 46, ai danni di 14 dei 20 bambini che frequentavano l’asilo nido privato. Casi di maltrattamento fisico e psicologico di varia gravità: minacce, ingiurie, urla e percosse, compresi gesti violenti come strattonamenti e prese per il collo ai danni dei piccoli alunni, tutti in tenerissima età (dai 6 mesi ai 3 anni). I carabinieri sono intervenuti nell’asilo senza avvisare prima i genitori, avvertiti nel corso di una lunga e dolorosa giornata.