Gallarate, i sinti respingono l'ultimatum "Noi non ce ne andiamo"

Nuovo sopralluogo dei vigili urbani in via Aleardi

Confronto fra sindaco e famiglie Sinti

Confronto fra sindaco e famiglie Sinti

Gallarate (Varese), 25 marzo 2019 - Dal campo in via Aleardi, occupato abusivamente dal 20 febbraio, le famiglie sinti gallaratesi (sono dieci) che hanno sistemato roulotte e camper in quell’area, devono andarsene. Pochi giorni dopo l’occupazione, nei loro confronti è scattata la denuncia (il campo è di proprietà dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero ed è in affitto ad un agricoltore).

Ora, dopo un mese, l’altra mattina gli agenti del commissariato hanno avvisato i capifamiglia che devono lasciare il terreno. Anche ieri, domenica, gli agenti sono passati in via Aleardi. «Ci hanno ribadito che dobbiamo liberare il campo – dice Pino Saccone, uno dei capifamiglia – ma noi da qui non ce ne andiamo. Siamo per strada dopo lo sgombero di via Lazzaretto, al comune chiediamo alloggi oppure un’area in città dove poter tornare a vivere in tranquillità». A cinque famiglie (complessivamente sono 16 quelle sgomberate a novembre da via Lazzaretto) sono stati assegnati in emergenza alloggi popolari fino al 30 settembre e nei prossimi giorni dovrebbero poter accedere alle abitazioni, ma per gli altri nuclei familiari «c’è la strada», ricorda Saccone che aggiunge: «Per questo noi da qui non ci muoviamo».

Il clima rischia dunque di farsi di nuovo pesante: se roulotte e camper non lasciano il campo in via Aleardi, all’orizzonte si profila uno sgombero con la forza. Sulla vicenda interviene Cinzia Colombo, esponente di LeU e componente della rete di associazioni gallaratesi che segue il caso, «non si può continuare a trattare le persone come birilli, non si può continuare a lasciare queste famiglie con bambini per strada, il sindaco Cassani, che ha creato il danno, ora deve rimediare».