La Figc e le molestie al baby-calciatore: "Mister sul letto accanto al bimbo"

La relazione della Federazione. A segnalare contemporaneamente sono stati la vittima e un dirigente del club del Basso Varesotto

Anche la Figc vuole vederci chiaro

Anche la Figc vuole vederci chiaro

Varese, 11 settembre 2021 -  Una diabolica trappola, studiata nei minimi dettagli da chi avrebbe dovuto aiutare i ragazzi magari in difficoltà e che invece ha approfittato della situazione per elargire affetto decisamente eccessivo. All’educatore-istruttore-allenatore si erano affidati quei genitori preoccupati per il fatto che il loro figlio, felicissimo per quella vacanza-ritiro, fra pallone e serate con gli amici, comunque potesse trovarsi in imbarazzo per dei problemi fisici. "Mi raccomando mister, lui è ancora piccolo, un po’ si vergogna soprattutto se dovesse dormire con i compagni di squadra". Un maledetto assist per il tecnico, un uomo di origini piemontesi all’alba dei cinquant’anni, ma abilitato (e con regolare patentino Uefa dalla stagione 1994-1995): ha pensato a tutto lui una volta arrivati nell’albergo di montagna a due passi dalla Svizzera, anche la disposizione delle camere. E quel giovanissimo calciatore si è trovato così solo, fin troppo solo, nella sua stanza d’hotel. Anzi, no. La compagnia c’era, ma con intenzioni parecchio sospette. Il mister, quello di cui i genitori si fidavano, era entrato anche lui in camera, adagiandosi (secondo le accuse) pure lui sul letto della sua inconsapevole preda. Fin quando ad accorgersi di tutto è stato (per fortuna) l’unico dirigente presente sul posto. Il quale non ci ha pensato un attimo ad avvertire il suo presidente, proprio mentre il ragazzo, spaventato, chiamava i genitori innescando un effetto a catena che ha catapultato in poche ore in quella struttura che doveva essere un’oasi di pace e allegria le forze dell’ordine prima e tanti papà e mamme infuriate subito dopo.

È quanto emerge dalla relazione inviata nelle scorse ore in Figc, al Settore Tecnico di Coverciano e alla Procura Federale dai vertici del Comitato Regionale Lombardo dopo aver raccolto la testimonianza dei diretti interessati, e in particolar modo del presidente della scuola calcio del Basso varesotto, il primo ad essere deluso, amareggiato, arrabbiato per il comportamento di un suo tesserato, preoccupato pure che possano emergere altre situazioni ambigue dalle indagini in corso. Di sicuro non c’era tempo da perdere dopo la storiaccia di presunte molestie sessuali denunciate dai genitori del ragazzino, e certamente non poteva bastare il tempestivo intervento della società che aveva allontanato immediatamente l’allenatore dal ritiro degli "esordienti" (2009).

Prima il lungo interrogatorio dei carabinieri, poi il sequestro di computer e cellulare dell’allenatore, quindi l’obbligo di dimora nella sua abitazione di Verbania con il divieto di comunicare con l’esterno ("oscurati" i suoi profili social). E siccome, stando alla denuncia presentata il personaggio in questione avrebbe tenuto una serie di comportamenti inadeguati (non solo atteggiamenti equivoci ma pure messaggi inviati ai ragazzi) ora si muove anche il Palazzo del pallone. Anche perché, come emerge da chi, in maniera più accurata ha deciso di indagare sul curriculum di questo educatore-scrittore (pubblicato anche un libro sul bullismo) con la passione per il pallone, certi atteggiamenti non sarebbero una novità per lui.

Negli ultimi cinque lustri l’allenatore, che ha lavorato prima in Piemonte per poi trasferirsi (dopo una "autosospensione" e una successiva richiesta di reintegro) nel Milanese e da qualche anno nella zona di Varese, ha accumulato in passato una serie di sospensioni, inibizioni e provvedimenti vari, a partire dalla seconda metà degli anni Novanta e poi dal 2007 in poi. Per questo non sono pochi che si aspettano la sua radiazione. Grande imbarazzo fra i responsabili del club, dove tutti sono preoccupati dal clamore che ha suscitato la vicenda e temono ripercussioni soprattutto sulle squadre dei più piccoli. La società calcistica si considera parte lesa anche se pare che nella sede societaria si siano vissuti momenti di tensione negli ultimi giorni, quando uno dei genitori avrebbe avuto un alterco piuttosto pesante con un dirigente durante una discussione sull’accaduto.