Samarate, fuori dalla villa della strage solo fiori bianchi e silenzio

Una intera comunità in lutto. Annullati eventi e feste del fine settimana

L'abitazione di via Torino

L'abitazione di via Torino

Samarate (Varese) - Un vaso di fiori bianchi, avvolto in un velo. Accanto un lumino acceso, in mattinata ieri qualcuno con un gesto delicato li ha lasciati davanti alla villetta al civico 32 in via Torino a Samarate dove l’altra notte Alessandro Maja, architetto affermato, ha ucciso a martellate la moglie, Stefania Pivetta, la figlia Giulia, ferito gravemente il figlio Nicolò e poi ha tentato di togliersi la vita. Ieri c’era silenzio nella via, dopo il trambusto di mercoledì quando è stata scoperta la tragedia familiare, quindi l’arrivo dei carabinieri, dei soccorsi, e per l’intera giornata la presenza di giornalisti e delle troupe televisive. Ieri silenzio, tapparelle abbassate, persiane chiuse, chi abita lì, per la maggior parte è al lavoro, un silenzio che dunque, in questa zona residenziale della cittadina, è la normalità quotidiana.

Eppure ieri quel silenzio era diverso, non poteva essere come quello degli altri giorni, quello della normalità quotidiana da mercoledì ferita a morte dalla tragedia. Una vicina di casa sta rientrando dalla spesa, vorrebbe affrettare il passo, poi si ferma, "quelle persiane chiuse – dice –: non posso pensare a che cosa è accaduto alla povera signora, alla figlia, al figlio. Mi sembra impossibile che sia successo, una famiglia perbene, persone educate, con figli bravi, nessuno qui li ha mai sentiti litigare, passare davanti a quella casa ora è tremendo. E lo sarà sempre".

Tace la signora, ha le lacrime agli occhi, riprende il cammino verso la sua abitazione, nel silenzio in via Torino. La cittadina è sotto shock, "il giorno dopo – dice il sindaco Enrico Puricelli – è ancora peggio. Prendi atto di quello che di terribile, inimmaginabile è accaduto, una tragedia drammaticamente vera, che ci ha sconvolti, tutti. Non ci sono parole. Adesso seguiamo con ansia la situazione di Nicolò, il figlio che è sopravvissuto alla strage familiare, è come se fosse figlio di tutti noi, cercheremo di fargli sentire la nostra vicinanza".

La parrocchia della Santissima Trinità inviterà a pregare per Stefania, Giulia, le vittime e per Nicolò, l’amministrazione comunale ha invece annullato ogni evento in programma nei prossimi giorni, tra cui l’iniziativa prevista domenica in occasione della festa della mamma. Il giorno dei funerali a Samarate sarà lutto cittadino.