Varese, minacce e botte a compagni e prof: fratelli bulli finiscono in comunità

Una compagna dei due bulli minorenni è divenuta bersaglio di insulti, umiliazioni e inviti a suicidarsi

Bulli in azione

Bulli in azione

Varese, 10 luglio 202 - Due fratelli minorenni che nell'anno scolastico appena terminato avevano spadroneggiato, con la violenza fisica e l'intimidazione, su compagne e compagni, sono stati condotti dagli agenti di Stato di Busto Arsizio in due diverse comunità in esecuzione di un'ordinanza applicativa della misura cautelare del Tribunale per i minorenni di Milano. Le accuse che polizia e magistratura muovono loro sono di aver commesso atti persecutori, lesioni e rapina nei confronti di almeno tre compagni.

I poliziotti avevano fatto la loro conoscenza il primo giorno dell'anno scolastico 2019/2020, quando erano intervenuti in un istituto di istruzione superiore in città per le intemperanze di uno di loro. Quest'ultimo, redarguito da un insegnante per un comportamento scorretto in classe, aveva reagito picchiando il professore, insultando e minacciando anche altri docenti e infine infrangendo con un pugno una vetrata. Ne era seguito, da parte della polizia, l'invio di una denuncia al giudice minorile e, da parte della dirigenza scolastica, l'immediata sospensione per tutto l'anno. Erano passate poche settimane e anche il fratello era stato sospeso dalla stessa scuola dopo aver aggredito un compagno provocandogli lesioni. Pur non potendo più frequentare le lezioni, i due hanno comunque continuato a tentare di imporre la propria egemonia sugli ex compagni e in particolare su alcuni di loro, presi di mira per aver osato opporsi alle loro prepotenze o perché ritenuti responsabili di veri o presunti torti nei confronti loro, di loro amici o ragazze. A farne le spese sono stati una compagna, fatta bersaglio di insulti, umiliazioni e inviti a suicidarsi sia di persona che attraverso messaggi inviati via social; un compagno, aggredito in due occasioni, prima in classe dove gli veniva stretta la gola sollevandolo da terra e poi, per vendetta a seguito della segnalazione ai professori, nel corso di un pestaggio di gruppo e un altro compagno, reo di aver litigato con un amico dei fratelli e di aver offeso la ragazza di uno di loro, attirato in un incontro 'trappola' nei pressi della stazione ferroviaria di Busto Arsizio, sottoposto a pestaggio e rapinato delle scarpe. Le modalità particolarmente efferate e fuori controllo delle azioni dei due fratelli e la considerazione che l'ambiente familiare non è in grado di contenerli - anzi il padre ha dato in più occasioni sostegno ai figli, minacciando e aggredendo a sua volta professori e studenti - hanno indotto il gip a adottare la misura cautelare e a separare i due facendoli collocare in diverse comunità.