Varese, un film per lo Schindler italiano

Presentata la pellicola su Calogero Marrone: salvò centinaia di ebrei

La presentazione del film

La presentazione del film

Varese, 30 gennaio 2018 - "Sono di Varese e ho scoperto questo personaggio perché lo si incontra inevitabilmente affrontando certe tematiche. Ha una bella personalità di uomo italiano e siciliano in particolare. Dal Sud si è trasferito per lavoro al Nord. C’è un bel filo rosso che collega la Sicilia, in particolare Favara che è il paese natio di Calogero Marrone dove abbiamo effettuato le riprese, e Varese". Mauro Campiotti, regista, fra l’altro, della popolare fiction tv “Braccialetti rossi”, ha presentato ieri il suo film dedicato all’eroe varesino che salvò decine di ebrei dalla follia di nazismo e fascismo. Al teatro Santuccio sono state accese le luci su una pellicola "rivolta soprattutto ai ragazzi. Ai giovani", come ha detto il regista varesino.

Perché? "Perché è per loro che ho raccontato questa storia. Di memoria, di eroismo, di coraggio e di civiltà". "Come amministrazione non possiamo che sostenere questa importante iniziativa – ha spiegato il sindaco Davide Galimberti – La produzione del film che si intende realizzare infatti vuole essere un’occasione per evidenziare le gesta del funzionario tramite il racconto e la rappresentazione cinematografica con una diffusione e distribuzione del film a livello nazionale. Questa importante iniziativa rappresenta inoltre una grande opportunità di trasmettere anche ai più giovani, attraverso una modalità più moderna e innovativa come quella di un film e del cinema, i valori di libertà e democrazia che guidarono i Giusti tra le nazioni di cui Marrone fa a pieno titolo parte". Marrone (nonno, fra l’altro, di Manuela Bossi, moglie del senatùr) era capo dell’ufficio Anagrafe del Comune di Varese, durante il periodo fascista e l’occupazione nazista. Come funzionario rilasciò centinaia di documenti di identità falsi a ebrei e antifascisti permettendo loro di salvarsi dalle persecuzioni.

Scoperto a causa di una segnalazione anonima venne imprigionato e morì nel campo di concentramento di Dachau. Per quanto ha fatto è stato insignito del titolo di “Giusto tra le Nazioni”. Ad ascoltare come è nato il film su quest’eroe mite, "tradito da chi non concepiva una libera società civile", tradito da chi "fu servo", c’erano gli studenti dell’Isis Newton di Varese, che a Marrone hanno dedicato un murales. Davanti alle parole di Campiotti i ragazzi hanno sbarrato gli occhi. In molti non conoscevano la storia di Marrone prima di approcciare la sua figura, ammettendo poi di esserne rimasti affascinati. Addirittura ispirati. "Che è esattamente l’obbiettivo che volevo raggiungere con questo film - ha detto Campiotti - presentare un esempio. Ispirare le nuove generazioni. Perché come Marrone, il suo sacrificio, è in grado di fare questo. Oggi più che mai".