Festa di sport in onore di Edoardo: "Dal dolore una lezione di vita"

Tanti atleti al primo Memorial dedicato al 19enne morto in agosto di ROSELLA FORMENTI

La partenza e un momento della corsa in memoria del giovane Edoardo Baccin (Foto Newpress)

La partenza e un momento della corsa in memoria del giovane Edoardo Baccin (Foto Newpress)

Varese, 4 gennaio 2016 - Una festa dello sport nel segno dei giovanissimi atleti impegnati ieri nelle gare di ciclocross regionali maschili e femminili esordienti e allievi, quella vissuta ieri a Somma Lombardo. Una manifestazione che aveva una dedica speciale, con la prima edizione del Memorial Edoardo Baccin. Edoardo, 19 anni, è scomparso tragicamente il 6 agosto dello scorso anno, travolto da un treno merci ad Arona. Era un giovane writer, in arte “Buso” e viveva con la famiglia a Somma Lombardo. La sua città ha deciso di ricordarlo con un importante evento sportivo che ieri ha impegnato centinaia di giovani nelle gare di ciclocross.

«È stata una bella festa dello sport – ha detto il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria –. Una vicenda tragica come la perdita di Edoardo è diventata occasione per condividere un momento importante nel segno dei valori autentici dello sport: dal dolore una lezione di vita per tanti giovani che ho visto impegnati, con fatica e gioia insieme. C’è stata una grande partecipazione anche da parte del pubblico, la sala civica non è riuscita a contenerlo. Un grande abbraccio dunque è arrivato per Edoardo, cui era dedicato il Memorial e per tutti i giovanissimi campioni di ciclocross». E il mondo sportivo si è stretto al papà di Edoardo, Marco Baccin, ex corridore e tecnico del Comitato regionale negli anni novanta. La manifestazione sportiva si è svolta lungo un percorso misto tra prato, sterrato e pista d’atletica. Ad accompagnare l’evento un libretto nel quale sono stati raccolti i pensieri dedicati dai tanti amici ad Edoardo. «Quaggiù nessuno ti dimentica» hanno scritto. E ieri anche lo sport, il ciclocross e tanti giovani lo hanno ricordato.

di ROSELLA FORMENTI