Donne, violenze da allarme rosso: risposte più tempestive ed efficaci

A fronte dei casi in aumento, due le novità scaturite dall’esperienza della Casa della Nutrice. Un protocollo per la presa in carico e un nuovo centro che garantisca un’accoglienza mirata

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di Lorenzo Crespi

A Varese da gennaio ad agosto si sono presentate nei Pronto soccorso 55 donne vittime di violenza fisica e 12 vittime di violenza sessuale, oltre a 7 bambini vittime di violenza. Sono stati iscritti in Procura 225 procedimenti per reati di maltrattamento, 48 fascicoli per violenza sessuale e 134 per stalking. E poi ci sono gli omicidi: 5 in soli 7 mesi, da gennaio a luglio, in provincia di Varese, di cui tre legati a dinamiche familiari.

"È un dato davvero allarmante, la situazione è gravissima. Cinque casi di omicidio in un circondario come quello di Varese è qualcosa che non avevo mai visto negli anni precedenti. Non possiamo più aspettare, è tempo di fare emergere questo sommerso perché la violenza genera violenza". A snocciolare i numeri e a commentare la gravità della situazione è Daniela Borgonovo, procuratore della Repubblica di Varese, in occasione dell’incontro di presentazione dei nuovi step del progetto della Casa della Nutrice.

Il fenomeno delle violenze a livello locale è dunque particolarmente preoccupante, con i casi che non si fermano ma anzi aumentano, in particolare proprio con vittime le donne e le persone vulnerabili. Per questo diventa sempre più importante l’esperienza della Casa della Nutrice, che prosegue e cresce. A quasi un anno dal via ci sono due importanti novità per il progetto promosso dalla Procura di Varese insieme all’Asst Sette Laghi, che ha trovato sede all’Ospedale Del Ponte.

Qui è nato a fine 2021 un centro di servizi multidisciplinare, che concentra in un unico luogo di accoglienza e gestione l’intervento di tutte le istituzioni interessate da un fatto di violenza di genere o domestica (magistrati, ufficiali di polizia giudiziaria, avvocati, medici, psicologi, assistenti sociali, operatori dei centri antiviolenza), con l’obiettivo di offrire alle vittime una risposta tempestiva ed efficace.

In questo primo anno la Casa della Nutrice si è occupata di 117 donne e 43 minori. Ora le attività saranno ancora più coordinate grazie a un protocollo che stabilisce le modalità di presa in carico delle vittime di violenza di genere e domestica, che saranno le stesse in tutti i Pronto soccorso dell’Asst Sette Laghi con il relativo avvio del percorso di accoglienza mirato.

L’altra novità annunciata durante l’incontro di aggiornamento sul progetto andato in scena all’Università dell’Insubria è l’apertura di un nuovo centro antiviolenza, che avrà sede proprio alla Casa della Nutrice, andando a completare l’offerta di servizi. Sarà gestito dalla Fondazione Felicita Morandi, che già si occupa della Casa Rifugio di Varese.