Gerenzano: falda sotterranea ancora inquinata, rapporto choc sulla ex discarica

Nelle acque valori fuori norma ventisei anni dopo la chiusura dell'attività. Chiesto l'intervento della Regione Lombardia

Pier Angelo Gianni (a sinistra) e Francesco Brunetti

Pier Angelo Gianni (a sinistra) e Francesco Brunetti

Gerenzano (Varese), 9 ottobre 2016 - Ventisei anni dopo la chiusura della discarica di Gerenzano, tristemente nota negli anni ’80 come la "collina del disonore lombardo", i rifiuti sotto terra continuano a inquinare la falda acquifera sul territorio a valle del paese, che si estende fino ai Comuni di Origgio, Uboldo e Lainate. Un fenomeno che sarebbe dovuto all’innalzamento della falda e anche a carenze nei sistemi di protezione, come la mancanza di impermeabilizzazione del fondo. Lo "stato delle acque sotterranee a valle delle discarica" è al centro di un rapporto, basato su dati Amsa-A2A relativi agli ultimi 15 anni, presentato all’auditorium verdi di Gerenzano. I promotori dell’iniziativa invieranno una lettera a Regione Lombardia, Provincia di Varese, Arpa, Ats Insubria e ai Comuni interessati dal fenomeno chiedendo un intervento per mettere in sicurezza l’area.

Per quasi trent’anni nella discarica al confine tra Gerenzano e Rescaldina furono depositati rifiuti raccolti in tutta la Lombardia, tra cui scarti di fonderie, morchie oleose e sostanze nocive provenienti da industrie chimiche e plastiche. Nel 1990 il centro di raccolta è stato chiuso definitivamente ma gli effetti continuano a farsi sentire, a tanti anni di distanza. Secondo i dati resi noti nel corso dell’incontro, nelle acque sotterranee a contatto con i rifiuti la presenza di sostanze come ferro, manganese, ammoniaca, fenoli e cloruri "supera sistematicamente i limiti di legge". Dati ancora incompleti in quanto, a causa di carenze nei sistemi di monitoraggio, "la contaminazione in uscita dalla ex discarica viene misurata con anni di ritardo". "Non esistono rischi immediati per la potabilità delle acque in quanto i pozzi di approvvigionamento idropotabile sono posti o lateralmente o sotto il pennacchio", spiega il geologo e consigliere comunale di Gerenzano Democratica Pier Angelo Gianni, tra i promotori dell’incontro assieme all’ingegnere ambientale Francesco Brunetti e a un gruppo di lavoro composto da cittadini di Saronno, Uboldo, Origgio, Lainate e Gerenzano. "Resta il fatto - prosegue - che un’ampia porzione di territorio non è più utilizzabile per approvvigionamento idrico. Tutto ciò avviene nonostante il fatto che i requisiti a suo tempo richiesti per la messa in sicurezza avrebbero dovuto garantire l’assenza di inquinamento a valle".

I cittadini chiedono quindi un intervento delle istituzioni, con azioni per tamponare il rischio inquinamento e una bonifica definitiva della discarica. "Riteniamo sia necessario adottare gli opportuni interventi, sia di adeguamento della rete di monitoraggio sia della barriera idraulica - si legge nella lettera che verrà inviata alla Regione - per evitare ogni possibile rischio futuro di inquinamento dei pozzi che prelevano acqua potabile a valle della discarica".